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Regno Unito: turisti bloccati negli aeroporti

Vacanze rovinate, passeggeri accampati in aeroporto, numerose proteste

A causa di un non meglio precisato "problema tecnico" lunedì il traffico aereo nel Regno Unito è andato in tilt e centinaia di migliaia di passeggeri sono rimasti a terra in aeroporto. Gli effetti continuano ancora oggi e dureranno per giorni, con voli ritardati e lunghe code ai controlli di sicurezza negli scali, con le aerolinee che cercano di smaltire l'accumulo di collegamenti aerei riprogrammati. 

Tra le principali vittime del caos di fine agosto ci sono migliaia di turisti e famiglie, che rientravano a casa dopo le loro agognate vacanze. Questi passeggeri sono rimasti bloccati in aeroporto ed in hotel, senza alcuna chiarezza su quando avrebbero potuto imbarcarsi per il viaggio di ritorno. 

Tra loro c'è Victoria Cadwallader-Webb, che soffre di diabete di tipo 1, bloccata nell'aeroporto bulgaro di Burgas dopo che la compagnia TUI Airways ha cancellato il suo volo di rientro a Cardiff, nel Galles. Racconta: "Ho abbastanza insulina con me, sono coperta fino a 12 ore, ma non riesco a riavere la mia valigia". L'aerolinea ha fatto sapere però che sta dando assistenza a tutti i clienti, contattandoli uno ad uno.

Tante le storie come questa, che mettono a nudo le fragilità del meccanismo di controllo del traffico aereo nel post-pandemia. Il sistema utilizzato dai vettori aerei è "altamente automatizzato": i piloti consegnano il piano di volo agli assistenti, che poi lo trasmettono al controllore del traffico aereo, per inserirlo nella piattaforma digitale. Perciò un semplice problema tecnico a quest'ultima, può determinare interruzioni che causano disagi a centinaia di migliaia passeggeri; così le compagnie sono tornate al vecchio sistema manuale-cartaceo finché il problema non è stato risolto.

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AVIONEWS - World Aeronautical Press Agency
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