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CLARA MOSCHINI

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Trasporti: on-line linee-guida Enea-Enac su utilizzo idrogeno negli aeroporti

Sono cinque le categorie in cui sono suddivisi gli scali

Enea ed Enac (Ente nazionale aviazione civile) hanno realizzato le prime linee-guida sull’utilizzo dell’idrogeno negli aeroporti con una serie di azioni ed i percorsi che hanno come obiettivo la decarbonizzazione del trasporto aereo. Si tratta di un vero e proprio manuale, disponibile on-line ed intitolato: "L’idrogeno nella catena logistica aeroportuale", con suggerimenti operativi che partono dall’analisi del contesto normativo e dalla classificazione degli scali in termini di traffico, per arrivare a misure personalizzate a seconda della dimensione e della tipologia di utenti. 

Sono cinque le categorie in cui sono suddivisi gli scali, da quelli comunitari di grandi dimensioni a quelli di interesse territoriale. Per ogni categoria vengono definiti la stima del fabbisogno, la valutazione del potenziale di produzione e/o dell’approvvigionamento di idrogeno ed il calcolo delle emissioni di CO2 che possono essere evitate.

Nelle linee-guida sono comprese anche indicazioni utili per verificare l’adeguatezza delle infrastrutture già esistenti negli aeroporti, ad esempio in termini di disponibilità di siti adatti alla produzione e allo stoccaggio dell’idrogeno all’interno o nelle vicinanze dell’hub. La selezione dei siti idonei, infatti, deve tenere conto di diversi fattori, tra cui la vicinanza alle fonti di energia rinnovabile, come gli impianti fotovoltaici, la disponibilità di spazio, la sicurezza e l’accessibilità.

Le linee-guida sono state sviluppate utilizzando come riferimenti due “casi studio”, gli aeroporti di Roma-Fiumicino e Milano-Malpensa, selezionati a seguito di un bando pubblicato da Enac nell’ambito del progetto Saves (Sustainable Aviation Vectors for Energy Transition). I gestori aeroportuali, pubblici e privati, sono stati invitati a presentare le proprie idee progettuali, rispetto alle quali sono state valutate le condizioni tecniche ed economiche necessarie per l’introduzione dell’idrogeno negli aeroporti ed identificate le azioni strategiche per garantire la fattibilità e la sostenibilità nel lungo termine.

Come ha osservato il direttore generale dell’Enea Giorgio Graditi nel corso del convegno “Il sistema Italia per la riconciliazione del trasporto aereo con l’ambiente”, “il progetto Saves ha messo a sistema competenze multidisciplinari. Il settore dell’aviazione sta facendo cose concrete, già in essere, ed è pronto più di altri per affrontare la transizione energetica, grazie ad un’organizzazione logistica strutturata che può facilitare l’implementazione di iniziative virtuose anche a beneficio delle realtà circostanti”.

Da parte sua il direttore del Dipartimento tecnologie energetiche e fonti rinnovabili di Enea, Giulia Monteleone ha osservato che “la pubblicazione delle linee-guida e l’attività condotta nell’ambito del progetto Saves con Enac, Aeroporti di Roma, Sea e tutti gli stakeholder coinvolti rappresenta un modello virtuoso di collaborazione tra industria, istituzioni e ricerca, al fine di favorire un percorso comune per la penetrazione di vettori energetici a basso impatto ambientale nel settore aeroportuale, rendendolo al tempo stesso un esempio di transizione ecologica replicabile nei contesti industriali e nelle comunità locali”.

Attualmente, come si legge nelle linee-guida, “le principali barriere alla diffusione dell’idrogeno sono di natura economica e regolatoria. Tuttavia, il settore aeroportuale può svolgere un ruolo di riferimento nel superamento di tali ostacoli. Da un lato, la concentrazione di potenziali utilizzatori ed infrastrutture di produzione all’interno di un unico hub consente di raggiungere economie di scala e migliorare la sostenibilità economica dei progetti. Dall’altro, il carattere altamente regolamentato degli aeroporti li rende ambienti ideali per testare e sviluppare soluzioni innovative che possano fungere da riferimento per l’evoluzione del quadro normativo”.

red/f - 1262844

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