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CLARA MOSCHINI

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Conferenza di Monaco, tra tensioni Internazionali e prospettive sul Futuro di Kiev

Vance, vicepresidente Usa, incontrerà nel pomeriggio Zelensky?

La "Conferenza sulla Sicurezza" di Monaco ha aperto oggi i battenti in un clima di crescenti tensioni internazionali, offrendo una piattaforma per discutere il futuro dell'Ucraina e il ruolo dei principali attori globali nella crisi attuale. L'evento (Munich Security Conference, 14-16 febbraio), noto per essere un appuntamento annuale di riferimento nel panorama della politica di sicurezza internazionale, si svolge quest'anno in un contesto politico particolarmente delicato.

A due giorni da una telefonata con il presidente russo Vladimir Putin, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump,ha annunciato con tono ottimista la possibilità di un incontro a tre che coinvolgerebbe Mosca, Kiev e Washington. Tuttavia, il leader ucraino Volodymyr Zelensky ha prontamente smentito tali affermazioni, lamentando di non essere stato informato in anticipo e temendo di essere escluso dai negoziati, che sembrerebbero partire come un dialogo a due.

Per cercare di colmare questo vuoto informativo, analisti prevedono che questo pomeriggio il vicepresidente degli Stati Uniti, J.D. Vance, si rechi a Monaco per incontrare Zelensky e discutere delle prospettive diplomatiche. Parallelamente, il segretario di Stato Marco Rubio ha dovuto fare ritorno negli Stati Uniti adducendo quale causa dei problemi tecnici all'aereo, aggiungendo ulteriori incertezze sul coordinamento delle prossime mosse.

Dal canto suo, anche l'Europa esprime timori di essere marginalizzata nei futuri negoziati. Diversi funzionari europei temono che nonostante una possibile esclusione al tavolo decisionale, il continente possa trovarsi comunque costretto a fornire supporto militare per garantire la sicurezza in Ucraina. Pete Hegseth, capo del Pentagono, ha dichiarato con fermezza che gli Stati Uniti non hanno in programma di inviare forze di pace, sottolineando invece l'importanza di un approccio coordinato con gli alleati Nato. Keith Kellogg, precedentemente incaricato di raccogliere i punti di vista degli alleati, sembra aver perso parte del suo ruolo, tanto che recenti comunicazioni ufficiali non lo citano, lasciando il campo aperto ad ulteriori discussioni tra i vertici dell''Alleanza.

In questo scenario, la figura di Steve Witkoff emerge come uno dei principali riferimenti per Washington in ambito mediorientale. Recenti indiscrezioni riportate da fonti estere affidabili, tra cui agenzie governative e analisti di politica internazionale, rivelano che Witkoff, intervenuto in Mosca il giorno antecedente la fatidica telefonata tra Trump e Putin, avrebbe condotto approfondite conversazioni con il Cremlino (vedi indiscrezione pubblicata da AVIONEWS). Durante il suo viaggio, avrebbe avuto anche un incontro con Marc Fogel, un cittadino statunitense attualmente detenuto in Russia per reati relativi al possesso di cannabis terapeutica.

La Conferenza di Monaco che si tiene annualmente dal 1963 e il cui motto è "La pace attraverso il dialogo", si configura dunque come un momento cruciale per la definizione dei futuri equilibri geopolitici, con particolare attenzione al destino di Kiev. Le autorità internazionali, supportate da fonti governative europee e da analisi di istituti di ricerca, sottolineano l'importanza di un approccio multilaterale e coordinato che tenga conto delle istanze di tutte le parti coinvolte. Mentre i leader mondiali si preparano a negoziare un percorso comune per la pace e la stabilità nella regione, il mondo osserva con attenzione gli sviluppi di questi colloqui, che potrebbero segnare un punto di svolta nella gestione della crisi ucraina e nelle relazioni tra Occidente e Russia.

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AVIONEWS - World Aeronautical Press Agency
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