Un aereo privato è atterrato ieri mattina all'aeroporto di Mosca-Vnukovo proveniente da Washington, alimentando speculazioni sui possibili legami con Steve Witkoff, figura di spicco ed inviato speciale per il Medio Oriente di Donald Trump all'epoca del suo primo mandato come presidente degli Stati Uniti. Fonti tra cui canali Telegram russi e ucraini hanno segnalato l'arrivo di un aereo Gulfstream G-650ER identificato con marche N103WG, di proprietà di Wg Aviation III LL, società collegata a Witkoff, e ricordato in passato per essere stato utilizzato anche da Trump.

Il Cremlino, attraverso il portavoce Dmitri Peskov, ha prontamente smentito ogni contatto con l’inviato, sottolineando che le autorità russe non hanno in programma alcuna comunicazione ufficiale con Steve Witkoff, definendolo “uno dei più stretti collaboratori” di Trump nel primo mandato. In un briefing con i giornalisti, Peskov ha commentato le indiscrezioni, ribadendo che non vi è alcun coinvolgimento ufficiale con il soggetto in questione.

Parallelamente, l’agenzia russa per l’aviazione civile Rosaviatsiya, ha dichiarato a "Tass" che il volo in questione è stato definito come “volo tecnico”, rientrante nelle consuete operazioni di cooperazione umanitaria tra Washington e Mosca. Tali dichiarazioni contrastano con le ipotesi iniziali diffuse da alcuni media russi e internazionali, che avevano collegato l’aereo a possibili missioni diplomatiche o a contatti di natura strategica.

Sul fronte internazionale, testate come "The Telegraph" e "Bloomberg" hanno riportato che gli Stati Uniti stanno lavorando ad un piano di pace per porre fine al conflitto in Ucraina. Keith Kellogg, inviato speciale del presidente americano per la Russia e l'Ucraina, avrebbe sospeso temporaneamente il suddetto piano per avviare colloqui con gli alleati della Nato. "Bloomberg" prevede che Kellogg presenterà a breve a Trump diverse opzioni per un piano di pace, mentre l’esecutivo ha in programma incontri con leader europei e una visita a Kiev, senza però prevedere una tappa a Mosca.

In questo contesto, il volo tecnico a Mosca assume un duplice significato: da un lato, si inserisce nella consueta prassi di cooperazione umanitaria tra Stati Uniti e Russia; dall’altro, alimenta ulteriori speculazioni in un periodo in cui la diplomazia internazionale è particolarmente tesa. Insomma, mentre le autorità russe continuano a negare qualsiasi coinvolgimento di  Witkoff in missioni ufficiali a Mosca, il dibattito resta aperto...