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CLARA MOSCHINI

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Assovolo: alcune precisazioni circa l'acquisizione Lufthansa-ITA Airways

Il comunicato emesso dalla Federazione nazionale trasporto aereo

Assovolo Trasporto aereo in merito all'acquisizione Lufthansa-ITA Airways rende note in un comunicato-stampa alcune precisazioni: "La vicenda di ITA Airways è ben lungi dalla navigazione in cieli sereni: la notizia del giorno è che la finalizzazione della vendita a Lufthansa è finita in un guado ad un passo dal traguardo. Le motivazioni dello stop fornite alla stampa sono nebulose e, anche a prenderle per vere, molto poco credibili. Alle molteplici irregolarità legali perpetrate sino ad oggi, che potrebbero aver indotto Lufthansa a più di un ripensamento, si aggiunge l’imperativo contrattuale del mantenimento della gestione in mani italiane -a fronte dell’esborso tedesco- per evitare il tracollo finanziario a fine anno. Si chiede ai tedeschi la proverbiale botte piena e moglie ubriaca: non sorprende affatto che la vicenda si sia incagliata. Facciamo quindi un volo su alcune incongruenze note, per atterrare su un nuovo dettaglio paradossale che va ad aggiungersi alla vicenda. 

ITA Airways è nata il 15 ottobre 2021 grazie ad un contratto di cessione stipulato il giorno prima e basato, in teoria, sui risultati della contrattazione del Governo del momento (Draghi) con la comunità europea. Un contratto scritto sulla base delle indicazioni contenute nella lettera della Dg Competition Ue del 10 settembre 2021. Tali indicazioni –indicazioni, non norme– sono state di volta in volta interpretate nelle modalità più fantasiose, adattate al contesto politico, tirate da una parte o dall’altra considerandole a volte vincolanti, altre un po’ meno. Inoltre, sebbene la lettera in questione sia precedente al varo di ITA, non risulta alcun rilievo da parte del monitoring trustee. Contrariamente al giudizio comune che vuole i burocrati Ue dipinti sempre come attenti ed occhiuti, stavolta sembrerebbero essere tutti distratti. L'esempio più evidente della mutabilità, finora circostanziato, è l'iniziale impostazione come cessione di beni e compendi, divenuta cessione di ramo d'azienda con apposito decreto-legge 'ad aziendam', per escludere a posteriori l'applicazione dell'articolo 2112 Codice civile a tutela dei lavoratori (contratto di cessione che a sua volta potrebbe essere nullo dal momento che non risulta sia stato registrato in Camera di Commercio come trasferimento di ramo d’azienda). Ciò è stato necessario per evitare la perdita di tutti i diritti di decollo ed atterraggio (slot), in assoluto il bene più prezioso per una compagnia aerea; diritti che possono esser ceduti ad altri operatori solo nella fattispecie del trasferimento di ramo d'azienda, e non come singoli beni.

Tale leggina ad aziendam sta giungendo al vaglio della Corte costituzionale, prima dell'eventuale successivo step presso la Corte europea; restando in tema di proverbi, il diavolo anche questa volta ha fatto le pentole ma non i coperchi. Altro aspetto che deve esser chiarito, sebbene perduri una imbarazzante segretezza sulla perizia di stima del valore, riguarda la valutazione complessiva di una enorme quantità di beni e compendi (un elenco di più di 250 pagine) alla cifra di un Euro più Iva, prezzo al quale è avvenuta la vendita del ramo Aviation ad ITA.Tutto questo costituisce solo una minima parte delle irregolarità commesse fin qui. 

Qualche giorno fa si è infatti aggiunto un nuovo evento, celebrato in pompa magna dai media, che costituisce un virtuoso e paraculo aggiramento delle indicazioni europee, in perfetto stile italiano. La ormai celeberrima lettera della Dg Competition Ue stabiliva che il pacchetto clienti, denominato 'Millemiglia', venisse ceduto a terzi e non potesse finire nelle mani di ITA in ossequio al vincolo della discontinuità economica. Un’indicazione talmente importante da venire ripetuta più volte nel testo. La società Alitalia Loyalty -che deteneva il database clienti Millemiglia AZ– venne perciò venduta a Trenitalia (sempre di proprietà dello Stato) mentre ITA creava un nuovo programma, denominato 'Volare'. Fin qui tutto liscio. Ora quel bendidio di dati, uscito dalla porta, rientra dalla finestra. Nel giubilo della stampa economica -quando si dice i controllori del potere-, l'annuncio dello status match tra Millemiglia di Trenitalia e Volare di ITA Airways. Tutto ciò evidenzia come l'Europa sia interpretata sempre in base al contesto del momento ed alle specifiche necessità, in barba ad indicazioni e vincoli che nessuno controlla. Esattamente come per altri eventi alla ribalta in questi giorni, se le norme fanno comodo, se ne chiede il rispetto assoluto con il refrain: 'l’ha detto l’Europa...', se danno fastidio si prova maldestramente a cambiarle. E se qualcuno osa puntualizzare, anche se si tratta di organi costituzionalmente a ciò deputati, si riceve una marea di fango. Stante questo quadro di desolante dissesto, sotto un profilo di natura legale, appare del tutto ovvio che l’imposizione ai tedeschi di lasciar gestire ITA Airways a chi l’ha maciullata fin qui, possa aver contribuito a generare l’inaspettato (?) stop di Lufthansa".

Sull'argomento vedi anche la notizia pubblicata da AVIONEWS

red/f - 1260957

AVIONEWS - World Aeronautical Press Agency
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