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CLARA MOSCHINI

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Attacchi ucraini su obiettivi strategici russi: aeroporto Lipetsk-2 e fabbrica di esplosivi

E Mosca arruola soldati e forze speciali di Pyongyang. Tensioni nella penisola coreana

L'Ucraina ha diretto nella notte del 20 otto0bre un attacco contro l'aeroporto russo di Lipetsk-2, nella regione omonima, oltre 400 chilometri distante dal confine nazionale, e contro le strutture di Plant, fabbrica di esplosivi. Le autorità militari ucraine hanno confermato che l'operazione ha mirato ai depositi di munizioni e di impianti di stoccaggio-carburante, nonché a diversi aerei posteggiati e/o hangarati, tra cui i modelli Su-34, Su-35 e MiG-31.

Un rappresentante dello Stato maggiore ucraino ha rivelato che l'azione è stato frutto di una cooperazione tra l'Sbu, l'agenzia di intelligence militare del Paese, e le unità delle Forze per le operazioni speciali. La missione si è inserita in una serie di attacchi strategici, fra cui anche un recente raid effettuato con droni kamikaze contro l'impianto di Sverdlov a Dzerzhynsk, nella regione di Nizhny Novgorod, situato a circa 900 chilometri dal confine ucraino: la più grande fabbrica di esplosivi della Russia. Queste azioni sono parte della strategia militare ucraina volta a colpire punti nevralgici per la logistica e l'armamento avversario.

Venerdì sono emersi sui canali di Telegram gestiti da blogger militari inclini al Cremlino, dei video che sembrano mostrare truppe nordcoreane all'interno di un'installazione militare russa. Questi filmati, ancora in attesa di conferma ufficiale, potrebbero segnalare una novità significativa nelle dinamiche militari della regione. 

Il Cremlino ha però respinto come "fake news" tali immagini, categorizzando le affermazioni come infondate. Dmitry Peskov, portavoce del presidente russo Vladimir Putin, ha bollato oggi le informazioni da fonti statunitensi e sud-coreane come "flusso di informazioni contraddittorie" Ma certo è che Pyongyang e Mosca hanno intensificato la loro cooperazione militare da quando il leader nord-coreano Kim Jong Un e il presidente Putin hanno firmato un trattato di partenariato strategico globale a giugno scorso. L'accordo impegna entrambi i Paesi a fornire assistenza militare l'uno all'altro in caso di attacco.

Sempre venerdì scorso l'agenzia di spionaggio della Corea del Sud aveva dichiarato di ritenere che la Corea del Nord avesse già iniziato a schierare in territorio russo quattro brigate per un totale di 12.000 soldati, comprese le forze speciali, per l'invasione su vasta scala dell'Ucraina da parte del Cremlino. Il presidente sud-coreano Yoon Suk Yeol aveva definito il coinvolgimento "una grave minaccia alla sicurezza del mondo". Oggi La Nato ha avanzato una richiesta ufficiale alla Corea del Sud affinché invii una delegazione per aggiornare l'Alleanza su quanto ne sa in merito al dispiegamento delle truppe di Pyongyang. Questa sollecitazione evidenzia la preoccupazione transatlantica riguardo alle attività militari nella penisola coreana. La decisione di coinvolgere direttamente Seoul nel briefing dimostra un impegno verso una gestione condivisa ed informata delle tensioni regionali.

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AVIONEWS - World Aeronautical Press Agency
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