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CLARA MOSCHINI

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Biden in Germania per rafforzare alleanze e discutere conflitti globali

Semplice coincidenza la visita in concomitanza con presentazione Piano Zelensky al Consiglio europeo?

Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, è atterrato in Germania per una visita ufficiale. Partito da Washington, l'aereo presidenziale Air Force One è approdato all'aeroporto di Berlino ieri sera. Durante il suo soggiorno, il presidente Usa verrà accolto da Frank-Walter Steinmeier, presidente tedesco, a Palazzo Bellevue dove gli sarà conferita la Gran Croce dell'Ordine al merito della Repubblica federale tedesca. Questo riconoscimento vuole celebrare i suoi contributi al rafforzamento dei legami tedesco-americani e della collaborazione transatlantica.

Inoltre, il presidente americano avrà un incontro bilaterale con il cancelliere tedesco Olaf Scholz. Quest'ultimo ha evidenziato l'importanza dell'incontro per discutere la situazione in Ucraina e definire le mosse future. È prevista anche una sessione quadrilaterale che coinvolgerà Biden, Scholz, il presidente francese Emmanuel Macron ed il primo ministro britannico Keir Starmer. Le discussioni abbracceranno temi critici come il conflitto russo-ucraino e le crescenti tensioni in Medioriente. L'arrivo del presidente statunitense, avvenuto poco dopo che il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha presentato il suo "Piano della vittoria" al Consiglio Europeo, non è stato interpretato dagli analisti come un semplice caso di coincidenza temporale. Invece, molti esperti vedono questa simultaneità di eventi come un segnale strategico e una possibile coordinazione nel contesto del conflitto in Ucraina e delle relative implicazioni internazionali. 

Biden, nel suo primo intervento a Berlino, ha annunciato che il segretario di Stato americano Antony Blinken visiterà Israele nei giorni a venire, enfatizzando la necessità di porre fine al conflitto e di garantire la sicurezza degli ostaggi. Al termine della visita, il presidente statunitense ripartirà per Washington nel tardo pomeriggio. 

Molto nei colloqui però potrebbe cambiare in seguito all’uccisione del capo di Hamas e mente degli attacchi del 7 ottobre, Yahya Sinwar, annunciata in queste ore dal premier israeliano Netanyahu, che potrebbe significare "l'inizio della fine" di Hamas -o del conflitto nella Striscia di Gaza, come in molti sperano?-, come da lui stesso ipotizzato. Non sembra essere d'accordo l'Iran, naturalmente, come si evince dal suo commento a caldo: "il suo martirio -di Sinwar, NdR-, rafforzerà lo spirito di resistenza".

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AVIONEWS - World Aeronautical Press Agency
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