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Aerei e storia: l'idrovolante elettrico SM55 del Politecnico di Torino "cattura il futuro"

Realizzato dagli studenti del TeamS55 e replica dello storico modello Savoia Marchetti S55X -GALLERY

Decollato per il primo volo dai laghi di Caselette inferiore, nel torinese, è alimentato a Fuel-cell ad idrogeno

Sabato 12 ottobre ha "staccato l’ombra dell’acqua il nuovo aeromodello a propulsione elettrica realizzato dagli studenti del TeamS55 del Politecnico di Torino. Per la prima volta il velivolo SM55 – risultato dell’impegno del team nel replicare lo storico modello Savoia Marchetti S55X, icona del progresso dell’aeronautica negli anni Venti e Trenta del Secolo scorso– è decollato dalle acque dei laghi di Caselette inferiore (Torino) per compiere un volo di cinque minuti ed effettuare un perfetto ammaraggio finale", informa oggi una nota.

Materiali compositi e moderne tecnologie sono gli elementi alla base del progetto che riscopre il passato per proiettarsi, con l’attenzione rivolta a innovazione e sostenibilità, nel futuro dell’aeronautica. Un futuro che guarda oltre le batterie proponendo, come alternativa al loro uso per alimentare la propulsione elettrica, un modello di aereo idrovolante alimentato a celle a combustibile ad idrogeno. "Sarebbe il primo prototipo in assoluto nella storia dell’aeronautica: l’ambizione del team è di progettarlo nei prossimi mesi, tracciando un’importante passo in avanti nello sviluppo del settore", prosegue il comunicato.

Sotto la guida di Enrico Cestino, docente presso il Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Aerospaziale-Dimeas del Politecnico di Torino, il TeamS55 – nato nel 2017 e che conta ad oggi circa 70 membri –, ha preso come punto di partenza per il proprio lavoro i disegni della struttura del velivolo S55 originale per costruirne una replica in scala 1:8. "La prova di sabato scorso è stata fondamentale nel dimostrare agli e alle studenti come solo attraverso un intenso lavoro di ideazione, progettazione, analisi e sperimentazione sia possibile raggiungere il successo – ha commentato Cestino –. Una prova importante, che incentiverà il team ad impegnarsi ancora di più nell’affrontare le future sfide della ricerca".

L’obiettivo finale è di creare un idrovolante ad elevata autonomia chilometrica e oraria e a basso impatto ambientale: attenzione quindi al programma Energia pulita e accessibile dell’Agenda 2030 adottato dall’Onu, raggiungibile avvalendosi di un sistema di potenza ad elevata energia specifica, basato su Fuel-Cell a idrogeno. Produrre energia elettrica partendo dall’acqua come unico prodotto di combustione: è in questo modo che si può garantire ai velivoli elevata autonomia, rapidità di rifornimento e zero emissioni. Si delinea dunque una nuova frontiera dell’aeronautica e "il Politecnico, con il suo Team S55, si pone in prima linea nel portarla a compimento", si legge ancora.

Conclude il rettore Stefano Corgnati: "Attraverso i team studenteschi –una delle proposte più innovative della nostra didattica esperienziale–, l’Ateneo intende promuovere sempre di più un approccio interdisciplinare di fondamentale importanza, che prepara ad affrontare sfide complesse da prospettive diverse e integrate, preparando i nostri studenti alle sfide che incontreranno nel loro futuro professionale. Il risultato raggiunto dal Team S55 è una dimostrazione tangibile dell’impegno del Politecnico nel settore aeronautico, in tutte le sue 3 missioni istituzionali”.

Photo gallery L'idrovolante elettrico SM55 del Politecnico di Torino, modello che replica lo storico Savoia Marchetti S55X, effettua il primo volo nel torinese nell'ottobre 2024 L'idrovolante elettrico SM55 del Politecnico di Torino, modello che replica lo storico Savoia Marchetti S55X, effettua il primo volo nel torinese nell'ottobre 2024
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