International Association of Machinists and Aerospace Workers (IAM)

Boeing ha annunciato martedì la sospensione delle negoziazioni con il principale sindacato, ritirando la propria offerta. La decisione è seguita all'accusa da parte del sindacato di mancanza di flessibilità da parte del colosso aeronautico nel migliorarla. L'International Association of Machinists and Aerospace Workers (Iam), rappresentante circa 33.000 lavoratori, aveav già indetto uno sciopero lo scorso 13 settembre dopo che il 95% dei suoi associati aveva respinto l'ultima proposta contrattuale quinquennale dell'azienda.

Stephanie Pope, presidente di Boeing Commercial Airplanes, ha commentato il forte impatto dello sciopero su azienda, clienti e collettività, citando tre sessioni di trattative durante le quali, secondo lei, "ci sono stati negoziati in buona fede, presentando offerte migliorate per salario e pensione". Tuttavia, ha evidenziato l'irrigidimento del sindacato su richieste che l'azienda considera non negoziabili, giudicando la via di ulteriori discussioni impraticabile al momento e ritirando di conseguenza l'offerta.

Da parte loro, i sindacalisti sostengono che l'incremento salariale del 30% su quattro anni proposto da Boeing due settimane fa sia insufficiente, dato che i lavoratori avevano già respinto una proposta precedente del 25% ed avevano richiesto un aumento del 40% per il periodo del nuovo contratto. Si evidenzia che i salari degli addetti Boeing sono stati congelati più volte negli ultimi dieci anni, portando alcune fonti mediatiche a rilevare come in alcuni casi gli assemblatori guadagnino meno degli addetti ai servizi di ristorazione.

L'ultima agitazione significativa del sindacato risale al 2008, durata 57 giorni, con un costo stimato per l'azienda di circa 2 miliardi di dollari. Pope chiude sottolineando il desiderio di Boeing di continuare a cercare una soluzione che valorizzi i dipendenti eappoggi la sostenibilità aziendale futura.