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CLARA MOSCHINI

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Rallentamento globale: calo domanda di petrolio nel 2024

Impatto recessione cinese ed alternative energetiche sul mercato

Nel primo semestre del 2024, l'incremento della domanda globale di petrolio ha segnato il ritmo più basso dal 2020, influenzato dalla recessione economica in Cina. L'agenzia internazionale energia (Iea, International Energy Agency) ha ridotto le sue stime annuali a seguito di questo rallentamento. Nei primi sei mesi la domanda è cresciuta di soli 800.000 barili al giorno, un netto calo rispetto ai 2,3 milioni di quelli del periodo corrispondente del 2023, come riferito dall'agenzia internazionale nel suo ultimo rapporto sul petrolio.

La principale causa di questa decrescita è l'attenuarsi dell'attività economica in Cina, che ha visto una contrazione del consumo di petrolio per il quarto mese consecutivo a luglio. L'adozione di energie alternative e l'incremento delle vendite di veicoli elettrici hanno ulteriormente ridotto la necessità di carburanti tradizionali. Anche lo sviluppo dell'infrastruttura ferroviaria ad alta velocità ha limitato la domanda di trasporti aerei interni.

Fuori dalla Cina, l'agenzia Iea osserva che la richiesta di petrolio è "modesta al massimo". Per l'intero anno, si prevede ora una crescita della domanda di circa 900.000 barili al giorno, inferiore di 70.000 rispetto alle previsioni precedenti, portando a quasi 103 milioni di barili al giorno la domanda totale.

La ridotta aspettativa di crescita ha influenzato anche i prezzi del petrolio, portando il Brent a scendere sotto i 70 dollari al barile, un livello non visto dal dicembre 2021. Di fronte a quest'incertezza, Paesi chiave dell'Opec (Organization of the Petroleum Exporting Countries, organizzazione degli Stati esportatori di petrolio) come Arabia Saudita e Russia, hanno posticipato un aumento di produzione, prolungando invece i tagli volontari fino a fine novembre. Questa strategia consente all'Opec di valutare meglio le prospettive future di domanda e l'effetto delle interruzioni produttive in luoghi come la Libia, pur notando che la produzione delle Nazioni non-Opec sta crescendo più rapidamente della domanda globale.

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AVIONEWS - World Aeronautical Press Agency
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