Il colonnello Roman Kostenko, a capo di una divisione di forze speciali ucraine, ha rivelato in un'intervista concessa a "La Stampa" che le forze ucraine hanno intensificato le loro operazioni nel nord del Paese, approfittando della ridotta presenza militare russa in quella zona. Il colonnello ha sottolineato che l'avanzata ucraina è stata possibile anche grazie al reindirizzamento di truppe russe altrove, il che ha aperto nuove opportunità per l'Ucraina.

Il militare ha inoltre menzionato che soltanto il presidente Zelensky e pochi altri alti funzionari sono a conoscenza degli obiettivi strategici definitivi delle operazioni in corso, ma ha confermato che gli attacchi all'interno del territorio russo si intensificheranno, avendo già portato ad importanti successi, come la distruzione di infrastrutture critiche russe quali aeroporti militari, depositi di armi e raffinerie.

Parallelamente, la Russia ha risposto incrementando i bombardamenti, in particolare contro infrastrutture energetiche ucraine. Secondo Kostenko, questi attacchi non sono soltanto una risposta alle azioni ucraine a Kursk, ma una reazione a danni più estesi inflitti dalle forze ucraine.

Un altro tema toccato dal colonnello è la scarsità di armamenti avanzati forniti dall'Occidente, sottolineando come l'attuale arsenale sia insufficiente per pareggiare le capacità militari russe, specialmente in termini di aviazione.

In conclusione ha espresso la speranza di aumentare il controllo sulle centrali nucleari russe per bilanciare le condizioni della guerra, similarmente a quanto fatto dalla Russia con la centrale di Zaporizhzhia.