Aeroporto Brescia: interrogazione su transito armi
"Rischio elevato per la sicurezza dei lavoratori" che movimentano merci pericolose
La vicenda del presunto transito di armamenti all'aeroporto civile "Gabriele d'Annunzio" di Brescia-Montichiari arriva in Parlamento. Lo scorso 29 giugno 2024 lo scalo lombardo era stato teatro di una protesta, denominata "Donne in cammino per la pace", organizzata da alcuni movimenti pacifisti ed antimilitaristi della società civile e da alcuni partiti politici di fronte all'entrata dell'aerostazione. Si denuncia il "rischio elevato per la sicurezza dei lavoratori".
"I lavoratori aeroportuali siano in stato di agitazione per protestare contro il transito di armi ed armamenti e come non vogliano essere complici delle guerre in corso nel mondo, rifiutando di partecipare al trasporto di armi con voli militari travestiti da voli civili. Denunciano inoltre di subire le conseguenze delle scelte del Governo, mentre i salari rimangono tra i più bassi d'Europa, si spendono miliardi di Euro in armamenti, mentre sanità e servizi pubblici subiscono tagli inaccettabili", si legge nell'interrogazione presentata da Alleanza Verdi Sinistra (Avs)
Il testo è sottoscritto da tre parlamentari: Tino Magni, Ilaria Cucchi, Giuseppe De Cristofaro. L’interrogazione è diretta al ministro della Difesa Guido Crosetto, a quello degli Esteri Antonio Tajani, ed al capo del dicastero delle Infrastrutture e dei trasporti Matteo Salvini. Avs sottolinea il rischio, per gli addetti aeroportuali che movimentano merci di lavorare, di operare con materiale bellico: esplosivi, bombe, missili, armamenti pesanti e leggeri.
Sull'argomento vedi anche la notizia pubblicata da AVIONEWS.
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