La creazione di una rete aeroportuale sarda a gestione unitaria è più vicina. Nelle ultime ore infatti Regione Sardegna ha ufficializzato che intende partecipare all'operazione che vedrà i tre scali dell'isola (il "Mario Mameli" di Cagliari-Elmas, l'Olbia-Costa Smeralda ed il "Riviera del Corallo" di Alghero-Fertilia) guidati sotto un'unica regia dal Gruppo F2i. Entro fine 2024 potrebbe concretizzarsi quindi l'entrata del socio pubblico. 

"Questa operazione sino a ieri escludeva la Regione. Ciò è impensabile perché non è possibile che in processi strategici e sinergici come questo non vi sia anche la fattiva presenza della Regione. La sua gestione virtuosa ed attenta è un elemento fondamentale per l’economia dell’isola. Gli avvocati stanno studiando le forme di acquisizione delle quote", ha dichiarato il presidente della Sardegna, Alessandra Todde, al quotidiano "La Nuova Sardegna". 

Si tratta di un cambio di direzione rispetto alla precedente Giunta regionale. La conferma arriva anche da Maurizio De Pascale, presidente della Camera di commercio di Cagliari ed Oristano: "La novità importante è che abbiamo ricevuto formalmente dalla Regione la richiesta di partecipare a questa operazione. Abbiamo accolto con favore la totale condivisione del progetto". 

A questo punto cosa succede? L'integrazione dei tre aeroporti sardi è al momento sospesa, per consentire a Regione Sardegna di entrare nell'operazione. Oggi il Gruppo F2I gestisce gli aeroporti di Alghero (Sogeaal) ed Olbia (Geasar) mediante F2 Ligantia, il cui obiettivo è prendere il controllo di Sogaer, che gestisce lo scalo di Cagliari (circa il 4% in mano alla Regione). Todde ha affermato che intende "salire oltre il 5% per esercitare appieno il ruolo di controllo e stimolo" nei tre scali sardi, quindi dovrà comprare le quote azionarie da F2i Ligantia e da Fondazione Sardegna. Al momento non sono noti tempi e modalità della partecipazione pubblica. 

Sullo stesso argomento vedi anche la notizia pubblicata da AVIONEWS.