Lui non l'accompagna in aeroporto: denunciato
Ma per il giudice "una promessa non è un contratto" che vincola i fidanzati
Una promessa non è un contratto. Con questa motivazione un giudice ha risolto il caso di una coppia finita nelle aule di un tribunale perché il fidanzato si è rifiutato di accompagnare la sua compagna in aeroporto, facendole perdere il volo. A sollevare il polverone giudiziario è stata una donna neozelandese, denunciando il fatto che il fidanzato, nel frattempo divenuto ex, le aveva promesso di accompagnarla.
È quanto racconta il quotidiano britannico "Guardian". Il tribunale ha chiarito che affinché un accordo sia esecutivo "è necessario che ci sia l'intenzione di creare un rapporto giuridicamente vincolante". Per esempio, "quando gli amici non mantengono le loro promesse, l'altra persona può subire conseguenze finanziarie, ma può darsi che non possa essere risarcita per quella perdita".
Questo il caso: la donna aveva organizzato un concerto con alcuni amici, il fidanzato aveva accettato di restare a casa e prendersi cura dei suoi due cani. L'uomo non si è presentato, così la donna ha perso l'aereo, ha dovuto riprenotare e sistemare gli animali in un canile. Il giudice ha stabilito quindi che "sebbene sia stata fatta una promessa, non è un contratto. Fa parte degli accordi quotidiani sulla famiglia e sui rapporti domestici che non sono applicabili davanti al tribunale delle controversie". Insomma, essere fidanzati è diverso che essere sposati.
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