L'intelligenza artificiale riforma l'aviazione
Queste tecnologie si trovano già da alcuni anni negli aeroporti ed a bordo dei velivoli
Dall'aereo che atterra e decolla da solo al controllo del traffico da remoto: utopia e realtà sono i due poli estremi di ciò che oggi l’intelligenza artificiale può fare. Oggi questa tecnologia si trova negli aeroporti e a bordo dei velivoli, dove da qualche anno consente ai vettori aerei di risparmiare sul carburante, tenere informati i clienti e rendere più agile la gestione dei voli in ritardo. Bruxelles prevede investimenti di un miliardo di Euro all’anno nell’IA.
"Con l’intelligenza artificiale generativa in rapida evoluzione potremo arrivare ad un punto che l’aereo potrà essere fatto decollare ed atterrare senza l’intervento dell’uomo", spiega Stefano Bonelli, Head of Innovative Human Factors dell'azienda Deep Blue, specializzata in tecnologie applicate al settore aviazione ed in progetti di ricerca finanziati dall'Unione europea.
"Il livello di attenzione ai possibili rischi e quindi il numero di controlli che è necessario superare per essere autorizzati ad usare nuove tecnologie è molto alto. Questo è uno dei motivi per cui l’aviazione è uno dei campi con il miglior safety-record. L’IA può portare ad una maggiore efficienza operativa, miglioramenti nella sicurezza e nell’affidabilità, nonché ad una migliore esperienza complessiva per passeggeri ed operatori nell’industria dell’aviazione".
L'IA è destinata a riformare tutto il settore dell'aviazione: dalla gestione del traffico aereo (Atm, Air Traffic Management) a quella del volo (Fms, Flight Management System), esaminando le condizioni meteorologiche o il percorso più efficiente. Tanto che la European Union Aviation Safety Agency (Easa) ha elaborato una road map che prevede entro il 2050 l’adozione della tecnologia cognitiva a tutti i livelli: le macchine che assistono gli operatori a terra ed in volo.
AVIONEWS - World Aeronautical Press Agency