Guerra Israele: ancora raid a Rafah
Israele avrebbe usato armamenti di produzione statunitense
Almeno 37 palestinesi questa notte sono stati uccisi nel corso di attacchi aerei israeliani fuori dalla città di Rafah. Si tratta per la maggior parte di rifugiati accampati nelle tende. Continua quindi senza sosta l'avanzata delle forze armate israeliane presso il valico strategico al confine fra il sud della Striscia di Gaza ed il nord dell'Egitto, attraverso cui transitano armamenti destinati al gruppo Hamas, ma anche aiuti umanitari per la popolazione palestinese.
Intanto, secondo indiscrezioni dell'emittente televisiva americana "Cnn", munizioni prodotte negli Stati Uniti sarebbero state utilizzate domenica 26 maggio nell'attacco israeliano a Rafah che ha causato 45 morti. In particolare, si tratterebbe di bombe di piccolo diametro GBU-39 prodotte dalla statunitense Boeing. È quanto emerge da un'analisi condotta su fonti aperte, quali fotografie e video, e consultando alcuni esperti di armamenti.
Tornando all'operazione condotta dalle forze armate di Tel Aviv a Rafah, sette delle 37 vittime palestinesi si trovavano in tende situate accanto ad una sede delle Nazioni Unite, a circa 200 metri dal luogo del bombardamento avvenuto domenica 26 maggio. Ieri, un raid israeliano ha poi colpito anche un accampamento vicino ad un ospedale da campo sulla costa a ovest di Rafah, uccidendo almeno 21 persone. Una strage che alimenta l'indignazione internazionale.
Sullo stesso argomento vedi anche la notizia pubblicata da AVIONEWS.
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