"La situazione non è buona, il nostro elicottero è precipitato", le parole rotte dal pianto. È quanto emerge dagli audio registrati a bordo dell'elicottero militare Bell 212 (marche 6-9207) su cui c'era il presidente dell'Iran Ebrahim Raisi, deceduto insieme ad altre otto persone nello schianto al suolo dell'aeromobile dell'Islamic Republic of Iran Air Force (Iriaf), ossia l'aeronautica di Teheran. 

Lo rivela il quotidiano "Times of India". In una delle registrazioni si sente il capo dello staff presidenziale iraniano, Gholamhossein Esmaili, che si trovava a bordo di un altro dei tre elicotteri che faceva parte del convoglio del presidente, mentre parla di condizioni meteorologiche "perfette" quando l'elicottero di Raisi è decollato. Tuttavia, durante il volo, il convoglio composto da tre aeromobili incontra un banco di nuvole a bassa quota.

Lo ha rivelato Esmaili ai giornalisti: 45 minuti dopo il decollo, il pilota dell'elicottero su cui c'era Raisi ha cercato di guadagnare altitudine per evitare un banco di nuvole; ad un tratto il Bell 212 (marche 6-9207), che volava in formazione in mezzo agli altri due aeromobili, è scomparso. A quel punto lo staff ha chiamato a bordo dell'elicottero di Raisi. 

"La situazione non è buona, l'elicottero è precipitato nella valle", risponde alla chiamata il leader della preghiera del venerdì Tabriz Mohammadali Al-Hashem. Lo staff gli chiede: "Come stai?". Lui risponde: "Bene, bene". In realtà Al-Hashem è gravemente ferito, mentre sono deceduti sul colpo tutti gli altri otto membri a bordo dell'elicottero precipitato nella valle. Lo staff capisce e gli augura un eterno riposo. Hashem, deceduto varie ore dopo lo schianto, conclude: "continuate a governare". 

Sullo stesso argomento vedi anche la notizia pubblicata da AVIONEWS.