Il generale Mohammad Bagheri, capo di stato maggiore delle forze armate iraniane, ha confermato in queste ore la conclusione dell'operazione denominata "Honest Promise" (vedi AVIONEWS). Questa azione militare condotta da Teheran, è stata avviata come diretta risposta a ciò che è stato percepito come un'escalation delle tensioni da parte di Israele, descritto dal regime iraniano come il superamento di determinate "linee rosse". Bagheri ha dunque affermato che l'operazione ha raggiunto con successo tutti gli obiettivi prefissati e ora è considerata conclusa.

La risposta iraniana è avvenuta mediante il lancio di circa 300 tra droni e missili diretti verso Israele. Questo massivo attacco è stato innescato in rappresaglia all'azione militare che ha portato alla distruzione dell'ambasciata iraniana a Damasco lo scorso 1° aprile, evento durante il quale ha perso la vita il generale Mohamed Reza Zahedi, un alto ufficiale delle Guardie Rivoluzionarie Iraniane, e mietuto altre vittime. Nonostante l'ampio dispiegamento di mezzi offensivi, non si segnalano vittime a seguito dell'offensiva iraniana contro lo Stato israeliano.

Le tensioni nell'area rimangono alte, con il mondo che osserva da vicino le mosse dei protagonisti in questo delicato confronto. La conclusione dell'operazione "Honest Promise", come annunciato da Teheran, potrebbe rappresentare un momento di riflessione nella spirale di rappresaglie che ha caratterizzato le recenti interazioni tra Iran e Israele. La situazione continua ad essere monitorata da vicino dagli analisti internazionali, data la sua potenziale influenza sulla stabilità regionale nel Medio Oriente.