Si terrà la prossima settimana l'incontro fra i rappresentanti del governo degli Stati Uniti e gli avvocati dei familiari delle vittime dei due incidenti aerei mortali avvenuti nel 2018 e nel 2019 (volo 610 Lion Air; volo 302 Ethiopian Airlines), che hanno coinvolto due velivoli B-737 MAX 8, provocando il decesso di 346 persone e la messa a terra per quasi due anni di quel modello di aereo in quasi tutto il mondo. 

Lo ha comunicato il dipartimento di giustizia statunitense. Dopo l'incidente seguirono scontri nelle aule giudiziarie e centinaia di milioni di Euro di risarcimenti, la reputazione del Gruppo statunitense Boeing che sembrava definitivamente compromessa. Al momento Washington sta valutando se portare avanti un procedimento penale a sostegno dei familiari delle vittime.

Il faccia a faccia tra il dipartimento di giustizia statunitense ed i parenti è previsto nella giornata del 24 aprile. Tuttavia il governo americano ha convocato gli avvocati dei familiari per martedì 9 aprile: "Come fatto in precedenza, riteniamo che sarebbe produttivo tenere un incontro riservato con i difensori prima del colloquio" con i parenti, ha affermato Glenn Leon, capo della sezione antifrode del dipartimento di giustizia americano.

Nel gennaio 2021 Boeing aveva ottenuto l’immunità dai procedimenti penali per gli incidenti mortali del 2018 e 2019, dietro pagamento di 2,5 miliardi di dollari, come da accordi con il dipartimento di giustizia. A garanzia di ciò l'industria avrebbe dovuto garantire standard di sicurezza solidi per tre anni (fino al 2024), ma il 5 gennaio un portellone si è staccato da un B-737 MAX 9 della compagnia Alaska Airlines, Pertanto il dipartimento di giustizia sta valutando se il colosso industriale abbia rispettato o violato quell’accordo. In quest'ultimo caso Washington perseguirebbe penalmente il costruttore.

Sullo stesso argomento vedi anche la notizia pubblicata da AVIONEWS.