È allarme liquidità per il Gruppo statunitense Boeing, specializzato nei settori aerospazio e difesa. Il motivo? Il rallentamento della produzione di aeromobili della famiglia 737 Max imposto dalla Federal Aviation Administration (Faa) americana a causa degli inconvenienti di cui è stato protagonista questo modello di velivolo. Su tutti lo scoppio di un portellone in volo su un 737 Max 9 della compagnia Alaska Airlines lo scorso 5 gennaio 2024. 

"Stiamo deliberatamente rallentando per ottenere il giusto risultato. Siamo noi che abbiamo preso la decisione di limitare il target del programma 737 e ne sentiremo l'impatto nei prossimi mesi ma non in grado di fare previsioni a breve termine, a causa del lavoro che stiamo svolgendo sul gruppo. Saremo più precisi, ma ci vorrà tempo", ha spiegato di recente il direttore finanziario del Gruppo, Brian West, nel corso di una conferenza-stampa a Londra. 

Secondo le previsione del manager, Boeing brucerà più liquidità di quanto stimato a gennaio 2024 (1 miliardo di dollari): adesso si parla di perdite comprese tra 4 miliardi e 4,5 miliardi di dollari nel primo trimestre di quest'anno; più pessimisti gli analisti: almeno 5 miliardi di dollari. Saltano gli obiettivi che il Gruppo si era posto quest'anno: su tutti alzare il target di produzione mensile a 50 Max entro il 2025, fermo invece sotto i 38 aerei, come nel 2023. 

Nel tentativo di arginare la crisi dopo gli inconvenienti che hanno bloccato la produzione di uno dei suoi aerei più apprezzati nel mercato, il 737 Max, Boeing sta riorganizzando radicalmente l'azienda: nuovi standard di sicurezza; re-incorporazione della società Spirit Aerosystems; possibile vendita di alcune unità della divisione Space and Defence. L'obiettivo è quello di portare il prima possibile il flusso di cassa a 10 miliardi di dollari. 

Sullo stesso argomento vedi anche la notizia pubblicata da AVIONEWS.