L'ultimo trimestre del 2023 ha visto un significativo aumento delle esportazioni italiane di materiali bellici verso Israele, con un picco di 2,1 milioni di Euro, di cui 1,3 milioni registrati nell'unico mese di dicembre, durante il culmine dell’offensiva su Gaza. Tale incremento ha marcato una crescita considerevole rispetto agli 584.000 Euro di novembre ed ai 233.000 Euro di ottobre. Questa tendenza è stata analizzata dall'inchiesta del periodico "Altreconomia", che ha posto l'accento sul commercio di armi italiane in concomitanza con la risposta di Tel Aviv agli attacchi terroristici subiti il 7 ottobre.

Nel dettaglio, a dicembre, le esportazioni di "Armi e munizioni" si sono più che triplicate rispetto all'anno precedente, raggiungendo 1,3 milioni di Euro. Di questa cifra, 373.821 Euro si riferiscono a prodotti nella categoria "Armi, munizioni e parti ed accessori" di utilizzo non militare, il che implica che il restante milione di Euro ha riguardato materiali bellici per uso militare.

Altro aspetto degno di nota è stato l'interesse specifico per la categoria "Aeromobili, veicoli spaziali e dispositivi correlati", con esportazioni verso Israele per un valore di 14.800.221 Euro nei mesi compresi tra ottobre e dicembre 2023. Notabile è il contributo della provincia di Varese, per 8.795.408 Euro, area di competenza della Alenia Aermacchi appartenente al Gruppo Leonardo. Quest'ultima è nota per essere stata selezionata dal ministero della difesa israeliano nel 2012 per la fornitura di 30 aerei addestratori militari M-346 destinati alla formazione dei piloti della Israeli Air Force.

Di fronte a tali dati, "Altreconomia" ha rinnovato l'invito al Governo italiano a fornire chiarimenti, auspicabilmente dinanzi al Parlamento, relativamente alle vendite di armamenti ad Israele nel periodo successivo al 7 ottobre.