Il presidente dell'Ucraina Volodymyr Zelensky è scampato nelle scorse ore ad un attentato russo. Il capo dello Stato si trovava nella città di Odessa, dove ieri pomeriggio era in programma un incontro con il primo ministro della Grecia Kyriakos Mitsotakis. Secondo vari media le delegazioni dei due politici si trovavano a circa 200 metri dal luogo dell'esplosione, che sarebbe avvenuta vicino al porto. Non si segnalano feriti. 

Il presidente del Consiglio dei ministri italiano, Giorgia Meloni, ha manifestato solidarietà ai due leader politici europei: "Esprimo la mia più netta condanna per l'attacco perpetrato ad Odessa durante l'incontro tra Zelensky e Mitsotakis. Questo ennesimo atto di intimidazione russo non sortirà alcun effetto e non indebolirà la resistenza ucraina, al fianco della quale l'Italia ed il suo Governo sono schierati senza cedimenti". 

Il portavoce della marina militare ucraina, Dmitry Pletenchuk, ha spiegato: "Il 6 marzo, il nemico ha colpito le infrastrutture portuali della città. Sono in corso indagini, vengono stabilite tutte le circostanze di un altro crimine di guerra da parte della Federazione russa".

"Vedete con chi abbiamo a che fare. A loro non importa dove colpire. So che ci sono state delle vittime. Non conosco i dettagli, ma so che ci sono morti e feriti", ha affermato Zelensky. Gli ha fatto eco Mitsotakis: è stata "un'esperienza impressionante. Abbiamo sentito il suono delle sirene dei raid aerei e delle esplosioni molto vicino a noi. Non abbiamo avuto il tempo di andare nei rifugi".