Primo bilancio dell'implementazione dell'intelligenza artificiale all'aeroporto danese di Copenaghen, lo scalo più grande e trafficato della Scandinavia. Il progetto tecnologico di analisi dei dati ed intelligence era stato avviato nel 2023 con l'obiettivo di migliorare l'efficienza operativa dell'infrastruttura. In particolare: aumentare la capacità massima di passeggeri e migliorare gestione del traffico, orari dei voli, check-in e sicurezza. 

"Ci stiamo impegnando ad utilizzare una tecnologia all'avanguardia nel tentativo di gestire le operazioni aeroportuali e renderle il più possibile efficienti e sostenibili. Questo va a vantaggio dei nostri passeggeri, dei principali portatori di interesse e dell’ambiente che ci circonda", spiega il gestore aeroportuale. Mancava un ecosistema centrale, è "da lì che abbiamo iniziato: per creare un'unica fonte di verità in materia di dati, puntuale ed affidabile" ha spiegato Mehdi Motaghiani, amministratore delegato di Smarter Airports, azienda tecnologica creata dalla società che controlla lo scalo. 

Il responsabile Information Technology dell'aeroporto, Carsten Jensen, spiega i vantaggi ottenuti in questi mesi grazie alla raccolta ed all'analisi di grandi quantità di dati per ottimizzare le procedure operative standard: "Ci vuole un po’ per abituarsi. Abbiamo lavorato per implementare la nuova piattaforma di traffico, ma disponevamo di un sistema di backup sempre attivo. La gestione del cambiamento organizzativo non deve essere sottovalutata quando si hanno migliaia di utenti che dipendono dai dati raccolti e condivisi tra più entità". 

L’intelligenza artificiale offre un vasto potenziale nella business intelligence e nell’analisi dei dati. Tuttavia, afferma Motaghiani: "La chiave è portare l’intelligenza artificiale a tutti i livelli, ma non lasciare che prenda decisioni significative. Ad esempio, applichiamo l’intelligenza basata sull’intelligenza artificiale, come raccomandazione per gli operatori del traffico aereo. Fornire suggerimenti agli operatori e lasciare che siano loro a decidere se fidarsi o meno delle informazioni provenienti dall’intelligenza artificiale".