L'aeroporto "Vincenzo Bellini" di Catania-Fontanarossa ha registrato una crescita del traffico aereo su base annua pari al +0,90% riguardo ai movimenti, e del +6,34% sotto l'aspetto dei passeggeri in transito. Una performance per nulla brillante rispetto a quella registrata da altri scali italiani competitor nel Sud Italia, come Napoli, che ha fatto segnare un +13,5% in 12 mesi. 

È quanto ha messo in evidenza il quotidiano locale "La Sicilia". Va detto che lo scorso anno lo scalo di Catania si è confermato in quarta posizione per volume di traffico-passeggeri dopo Roma-Fiumicino, Milano-Malpensa, Bergamo-Orio al Serio. La performance siciliana è trainata soprattutto dall'attrazione dei passeggeri provenienti dall'estero. Per questo motivo preoccupa il fatto che nel 2023 Napoli sia diventato il crocevia del traffico meridionale di origine internazionale (+67% di turisti stranieri). 

Perché questo rallentamento della crescita? A causa dei "servizi insufficienti" è la risposta del quotidiano "La Sicilia", che spiega: "Dovrà incrementare l’attuale scarsa capacità di posti a sedere, nonché di accrescere l’insufficienza di punti ristoro, sia per i passeggeri in partenza in classe economica e sia per i viaggiatori che pagano biglietti di prima classe, i quali utilizzano la lounge dello scalo catanese, grande quanto un armadio ed appena sufficiente per ospitare non più di 10 persone. Tutt’altra cosa negli altri scali italiani".