La Confederazione unitaria di base (Cub) punta il dito contro la gestione del vettore aereo ITA Airways, definendolo "un laboratorio in cui si sperimenta il lavoro povero". Questo il commento alla sentenza della Corte di appello di Milano che ha stabilito che in alcuni casi la paga base erogata dalla compagnia era "illegittima", in quanto non "sufficiente ad assicurare a sé ed alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa" (articolo 36 della Costituzione).

Una sentenza che capovolge quanto stabilito in primo grado dal Tribunale del lavoro di Milano. "È altrettanto evidente che rende giustizia di una realtà che veniva tenuta nascosta da molti: ITA non è solo un progetto industriale fallimentare" ma al suo interno si portava avanti un "aggiramento degli obblighi datoriali sul trasferimento delle attività ed una gestione che mortifica le professionalità esistenti", si legge in una nota.

"Pur di provare ad impedire ai suoi dipendenti di fare causa per veder riconosciuti i propri diritti, la nano-compagnia si è spinta fino a scrivere 'nero su bianco' nel regolamento delle concessioni di viaggio per il personale, che le agevolazioni all’acquisto dei biglietti riservate ai lavoratori (tutte le compagnie le prevedono per i propri dipendenti), vengono sospese a chi decide di agire in giudizio contro la newco".

"Roba da matti: un atto assolutamente insensato, illegittimo e discriminatorio, oltre le previsioni costituzionali ed in barba al diritto di ognuno di difendere i propri diritti in tribunale. Una disposizione da veri padroni delle ferriere, che, fatta da una azienda pubblica, rivela come in Italia si vogliano azzerare nei luoghi di lavoro, i diritti, con l’avallo delle organizzazioni sindacali mainstream".