Israele sta estendendo l'operazione militare nella Striscia di Gaza. Decine di carri armati di Tel Aviv si trovano in queste ore all'interno dei territori palestinesi, per affiancare l'esercito nella sua controffensiva contro Hamas ed alla ricerca delle centinaia di ostaggi rapiti dalle milizie il 7 ottobre scorso, secondo quanto riferiscono alcuni media internazionali. Intanto, si moltiplicano i tentativi di pacificare lo scontro da parte sia dei Paesi arabi che di quelli occidentali. 

"Ho parlato con il primo ministro del Qatar, Khalid Abdul Aziz Al Thani, degli sforzi in corso per facilitare il ritorno in sicurezza di tutti gli ostaggi e per aumentare ulteriormente i livelli di aiuto ai civili a Gaza", ha dichiarato il segretario di Stato degli Stati Uniti, Antony Blinken. Il vicepresidente americano Kamala Harris invece ha parlato al telefono con il presidente israeliano Isaac Herzog, ribadendo l'importanza della pianificazione post-conflitto e rilanciando la soluzione a due Stati, arabo ed israeliano. 

Sempre molto attivo anche il canale diplomatico turco: "Gaza appartiene ai palestinesi e così sarà per sempre. È dovere di tutto il mondo islamico compattarsi per non permettere a Israele di portare avanti questa politica espansionistica. Difendere Gaza significa allo stesso tempo difendere Gerusalemme, la Mecca, Medina, Istanbul, Beirut, Damasco e Baghdad" e tutte "le città del mondo islamico", ha affermato il presidente turco Recep Tayyip Erdogan.