Vettori aerei verso la riforma delle rotte
Obiettivo: contribuire a ridurre emissioni in atmosfera di gas nocivi
Il piano di riforma delle rotte di volo messo nero su bianco dall’Unione europea è in fase di stallo. Si tratta di una iniziativa che punta a semplificare il controllo dello spazio aereo con l'obiettivo di decarbonizzare il settore del trasporto nei cieli, in particolare efficientando il consumo di carburante. Si tratta di una delle sfide più grandi per le aerolinee, che fanno pressing affinché venga adottata tale riforma.
"Dobbiamo guardare a come migliorare il modo in cui voliamo", ha affermato più volte Adina Vălean, presidente della commissione europea ai trasporti. A tal fine Paesi ed istituzioni continentali, oltre che la stessa industria dell'aviazione, ritiene che l’utilizzo di propellente più pulito (Saf, biocarburante, carburante sintetico) potrebbe ridurre le emissioni nette di Co2 del 70% e perciò si concentrano in particolare su questa soluzione.
Tuttavia, i dirigenti delle compagnie aeree stanno intensificando le pressioni per avere un piano di riduzione delle emissioni alla loro portata: ciò implica la riforma delle traiettorie di volo che gli aerei seguono nei cieli. "C'è un consenso schiacciante sul fatto che la riforma dello spazio aereo frammentato europeo ed il sistema di gestione del traffico, resistente ai cambiamenti, avranno un impatto immediato in termini di consumo di carburante e di emissioni", afferma Andrew Charlton, amministratore delegato della società di consulenza Aviation Advocacy.
Il Cielo unico europeo (Ses Single European Sky), proposto per la prima volta dalla Commissione europea nel 2004 e modificato nel 2020, è una risposta in tal senso. Si tratta di un programma per riformare l’organizzazione dello spazio aereo, oggi frammentato, che potrebbe portare ad importanti risparmi sulle emissioni di gas dannosi. Eppure non è mai stato pienamente attuato. Per questo motivo il pressing su Bruxelles si fa sempre più forte.
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