Aeroporto Venezia: addizionale in Consiglio di Stato
Ascoltate in udienza posizioni pro e contro tassa d'imbarco comunale pari a 2,50 Euro
Al via ieri in Consiglio di Stato l'udienza della causa amministrativa in cui si chiede ai giudici di stabilire se è legittima o meno l'addizionale di imbarco pari a 2,50 Euro, proposta dal Comune di Venezia per ogni passeggero in partenza dall'aeroporto internazionale "Marco Polo" di Tessera. Presenti gli avvocati del municipio, del gestore aeroportuale Save, dell'Associazione italiana compagnie aeree low-fares (Aicalf), dell'Ente nazionale per l'aviazione civile (Enac).
"L'addizionale da 2,50 Euro porta a nove Euro le imposte di imbarco: per le compagnie low-cost che offrono le tratte a 40 Euro, si tratta di un quarto del biglietto. Il comune avrebbe potuto scegliere di ridurre le partecipate, il personale, riorganizzare i servizi, i trasporti, i canoni per rientrare nei parametri di bilancio. E invece ha scelto di far pagare il costo ai passeggeri che, per i tre quarti, neanche si avvicinano a Venezia", ha dichiarato Vittorio Domenichelli, avvocato che rappresenta gli interessi di Save.
Secondo il bilancio di previsione comunale, l'addizionale di imbarco vale almeno sette milioni di Euro per l'anno in corso e 13,7 milioni nel 2024. In Tribunale gli avvocati dell'amministrazione locale hanno sottolineato che tale iniziativa non influisce negativamente, tanto che il volume di passeggeri è aumentato, mentre a diminuire è stato l'operativo della compagnia Ryanair, che ha sospeso sei collegamenti. La decisione dei giudici è attesa entro massimo qualche settimana.
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