Ad oltre sette anni dal deposito della prima istanza legale, oggi un tribunale cinese inizierà ad esaminare le richieste di risarcimento delle famiglie dei passeggeri vittime del volo MH370, inabissatosi nell'Oceano Indiano l'8 marzo 2014. Si tratta di uno dei più gravi incidenti aerei nella storia dell'aviazione globale, nonché di un grande mistero riguardo le cause che hanno determinato il sinistro.

"Quasi 10 anni dopo, i membri della famiglia, che hanno rifiutato di accettare offerte di transazione, non hanno ricevuto alcuna scusa né un centesimo di risarcimento. In effetti, il mio umore è molto complicato da definire adesso: c’è sia un senso di sollievo, che un profondo sentimento di impotenza", ha dichiarato Jiang Cuiyun, intervistato dall'emittente televisiva "Cnn" prima delle udienze presso un tribunale a Pechino. 

Era il marzo del 2014. Un B-777 del vettore asiatico Malaysia Airlines. L'aereo era decollato dall'aeroporto internazionale di Kuala Lumpur, in Malesia, ed era diretto verso lo scalo della capitale Pechino, in Cina. L'ultima comunicazione con la torre di controllo avvenne 38 minuti dopo il decollo, poi l'aeromobile scomparve dai radar: i primi detriti vennero ritrovato tra il 2015 ed il 2016. A bordo 239 persone (227 passeggeri e 12 membri d'equipaggio), tutte decedute.

Sull'argomento vedi anche la notizia pubblicata da AVIONEWS.