Israele (3): stop agli aerei ITA fino a sabato
Rimpatri effettuati da Neos e da AMI
Il vettore aereo statale ITA Airways non effettua i ponti aerei per il rimpatrio dei cittadini italiani bloccati in Israele. Questi vengono però garantiti dall'aerolinea italiana privata Neos. Una situazione paradossale, in quanto la compagnia di bandiera per questioni di sicurezza, così come fatto da altre 50 aviolinee in tutto il mondo, ha sospeso i collegamenti da e per lo scalo internazionale "David Ben Gurion" di Tel Aviv.
"Ci hanno chiesto la possibilità di fare i cosiddetti ‘voli di soccorso’. Noi abbiamo dato la nostra disponibilità, ma non avendo aeromobili di proprietà dobbiamo chiedere l’autorizzazione alle assicurazioni ed alle società che ci danno in leasing gli aerei. Entrambi ce lo hanno negato. Se la situazione dovesse degenerare abbiamo dato la nostra disponibilità per fare delle navette magari da Cipro o da altre località", ha spiegato ieri il direttore generale di ITA, Andrea Benassi, durante il salone del turismo "Travel Experience" di Rimini.
Lo stop ai collegamenti aerei di ITA è stato deciso fino a sabato, ma la compagnia si riserva di prorogare la sospensione. In tanti avevano voli prenotati con l'aerolinea italiana, che però martedì 10 ottobre ha cancellato le tratte. "Le chiusure dei collegamenti hanno eliminato le possibilità di riprotezione su cui contavano gli operatori turistici", hanno spiegato fonti del ministero degli Esteri, citate dal giornale "il Fatto Quotidiano".
Ma perché una compagnia privata italiana vola e non lo fa ITA, che è statale? Lo spiega l’amministratore delegato di Neos Italia (Gruppo Alpitour), Carlo Stradiotti : "Le assicurazioni e la società di leasing che fornisce gli aerei ci hanno dato il via libera. L’unica prescrizione è stata quella di operare nelle ore di luce". L’equipaggio ha "accettato con grande professionalità". Intanto, fino ad ieri sono sbarcate in Italia circa 900 persone provenienti da Israele.
AVIONEWS - World Aeronautical Press Agency