Il vettore aereo low-cost Ryanair ha sospeso temporaneamente tutti i collegamenti aerei da e per gli aeroporti di Israele almeno fino alla giornata di oggi, 12 ottobre 2023. Due soli giorni di stop, contestati dal comitato per la salute e la sicurezza della compagnia, che si è riunito in Belgio due giorni fa, con l'aerolinea guidata da O'Leary che ha "rifiutato la richiesta di fornire una copia della valutazione completa del rischio" sui voli verso Tel-Aviv. 

"I rappresentanti della Health and Safety Safety Committee hanno espresso serie preoccupazioni per la sicurezza da parte di un significativo numero di membri d'equipaggio di volo con base in Belgio, a causa del conflitto-guerra in corso", si legge in una lettera indirizzata ai piloti ed al personale di cabina di Ryanair con base in Belgio. 

Il comitato "ha espresso preoccupazioni riguardo ai criteri di 'idoneità al volo' per i membri d'equipaggio di cabina che operano voli per Israele", ma il management, nonostante tutto ciò rientri nelle competenze della Health and Safety Safety Committee, sembra aver dato scarso credito alle richieste dei suoi lavoratori. La compagnia si è limitata a garantire una copertura assicurativa ai dipendenti che operano su voli diretti verso la zona di conflitto. 

Respinte tutte le altre richieste: includere una copertura assicurativa per eventuali decessi in una zona di guerra; sospendere le procedure disciplinari per il personale che si rifiuta di viaggiare da e per in Israele. Il comitato ha perciò inviato una lettera ai lavoratori contenente consigli su come autorganizzarsi: farsi fare un certificato medico se ci si considera "non idonei al volo"; scambiate i turni con un collega disponibile; richiedere una deviazione verso l'Egitto sul piano di volo da parte dei piloti che volano verso la Giordania; rivolgersi ai sindacati.