Se non una marcia indietro, almeno un passo avanti nei confronti delle richieste dei vettori aerei low-cost. Questa l'interpretazione della correzione della norma governativa per contrastare il caro-voli, messa a punto attraverso un emendamento preparato dal ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit), guidato da Adolfo Urso. Via ogni riferimento al tetto massimo sui prezzi dei biglietti aerei da e per le isole maggiori. 

"Pensiamo di presentare un emendamento per superare l'ostacolo che, secondo alcune interpretazioni, ci potrebbe essere stato in merito al tetto del 200% delle tariffe aeree, con tre misure che raggiungono lo stesso obiettivo conferendo specifici e maggiori poteri all'Autorità per la concorrenza ed il mercato ed a quella dei trasporti", ha spiegato Urso. 

Si tratta di "una mossa non coraggiosa" da parte del Governo che invece "doveva tenere la barra dritta su questa idea del tetto massimo", denuncia il segretario generale di Uiltrasporti Sardegna, William Zonca. Gli fa eco il segretario generale Filt-Cgil Sardegna, Arnaldo Boeddu: "L'ennesima marcia indietro dell'Esecutivo per contrastare il caro-voli non stupisce. Non sono specificate bene neppure le azioni che dovranno essere messe in atto in base alla profilazione web". 

Durante l'estate gli aumenti anomali delle tariffe aeree, in particolare quelle dell'aerolinea low-cost Ryanair per la Sardegna, avevano spinto il Governo Meloni ad intervenire con un decreto. Il provvedimento ha suscitato le critiche della compagnia irlandese e di altre aviolinee a basso costo, che hanno minacciato il taglio del numero di voli in Italia. Questo ha spinto l'Esecutivo italiano ad una "riscrittura" della norma sul caro-voli per le isole, che ha come obiettivo quello di intervenire sulle compagnie aeree, evitando eventuali obiezioni della Commissione europea. 

Sull'argomento vedi anche la notizia pubblicata da AVIONEWS.