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CLARA MOSCHINI

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ITA sconfitta da Navaid in Consiglio di Stato; vettore aereo deve ottemperare sentenza gennaio 2023

Consegnando i criteri selettivi di assunzione del personale di volo

Navaid rende noto in un comunicato-stampa che: "Nuova sentenza sfavorevole a ITA pubblicata l’11 agosto 2023 dal Consiglio di Stato (n. 7742/2023) e vinta ancora da NavAid. 

Con sentenza del 25 gennaio 2023 n. 860/2023 il Consiglio di Stato su ricorso presentato dall’associazione sindacale Navaid, patrocinata da Alfonso Vuolo e Riccardo Bucci, era stato decretato 'l’obbligo per ITA SpA di produrre tutta la documentazione inerente i criteri selettivi del personale assunto nella New Co'. Tale obbligo era stato incredibilmente disatteso da ITA, azienda di cui è stata accertata la natura pubblica dallo stesso Consiglio di Stato. 

Il ricorso vinto pochi giorni fa da Navaid, a cui la stessa associazione è stata costretta a ricorrere per chiedere il giudizio di ottemperanza, ha visto il Consiglio di Stato condannare Italia Trasporto Aereo a fornire entro 60 giorni tutti gli atti all’Associazione e precisamente: 'le eventuali delibere con le quali sono state decise le modalità da seguire per l’assunzione del personale, sono stati stabiliti i criteri di selezione dei candidati, sono stati indetti eventuali bandi ed è stato definito il numero complessivo del personale da assumere, nonché quant’altro di stretto interesse'. 

Lo scopo degli atti da produrre a NavAid, indica lo stesso Consiglio di Stato, è di 'verificare la legittimità delle modalità seguite da ITA SpA per il reclutamento del proprio personale di volo': 

Questa ennesima sentenza, nel confermare come ITA sia un’azienda a totale controllo pubblico e quindi soggetta a tutti gli obblighi di trasparenza e pubblicità e quindi all’obbligo di fornire tutta la documentazione richiesta, consentirà all’Associazione, una volta ottenuti tutti i documenti, di accertare le eventuali discriminazioni nelle assunzioni e quindi , anche alla luce del decreto omnibus che penalizza proprio le figure a più alta professionalità, a procedere all’avvio di altre vertenze legali tese all’accertamento dell’eventuale discriminazione o dell’eventuale violazione degli obblighi previsti per la pubblicità e trasparenza nelle assunzioni di personale per le aziende a controllo pubblico.

 Il Governo, con il decreto omnibus ha infatti prorogato la cassa integrazione da gennaio 2024 a ottobre 2024 per tutto il personale Alitalia inserendo però un tetto all’integrazione al reddito che penalizza i lavoratori con particolare riferimento al personale navigante tecnico (piloti). Questa azione immotivatamente punitiva del Governo Meloni, se non corretta, costringerà i lavoratori stessi, specialmente quelli con maggiore professionalità maggiormente penalizzati, esclusi immotivatamente dalle assunzioni, ad intraprendere altre cause legali nei confronti di ITA, che si aggiungeranno a quelle di cui al riconoscimento dell’articolo 2112 del codice civile, per vedere accertata l’illegittimità della campagna di assunzioni che, come denunciata più volte dai sindacati, è stata totalmente discrezionale e contraria ai principi di trasparenza ed equità di un’azienda a totale controllo pubblico. 

Auspichiamo che il Governo Meloni corregga il decreto omnibus eliminando il tetto all’erogazione dell’integrazione al reddito mirato a colpire i piloti, tra l’altro solo dell’azienda Alitalia, non riconoscendo l’elevata professionalità, il continuo studio, aggiornamento e controlli a cui sono sempre stati sottoposti, e la qualità del loro lavoro, norma che appare discriminatoria ed in contrasto con lo spirito della Costituzione (articoli 36 e 35)". 

red/f - 1253293

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