Vendita carburante in aeroporto: Eni contro aerolinee
Questione tornerà sul tavolo Tribunale civile di Roma a settembre
Atteso a settembre il pronunciamento dei giudici sul ricorso presentato dalla compagnia energetica Eni contro alcuni vettori aerei e contro la società AdR, gestore degli scali romani "Leonardo da Vinci" di Fiumicino e del "Giovanni Battista Pastine" di Ciampino. La società petrolifera chiede che siano le aerolinee a pagare il canone di concessione per la distribuzione di carburante che Eni stessa deve ad AdR.
La questione tornerà sul tavolo del Tribunale civile di Roma il prossimo 21 settembre. La vicenda giudiziaria si trascina ormai da alcuni anni: tutto è cominciato quando il Gruppo petrolifero ha citato in giudizio vari vettori aerei suoi clienti, chiedendo il pagamento delle somme maturate a partire da ottobre 2005, citando indirettamente alcune società di gestione aeroportuale, affinché "si accerti la non debenza ai gestori medesimi del canone concessorio".
L'elenco dei procedimenti giudiziari avviati per dirimere tale questione è lungo. Le compagnie petrolifere Total Aviazione Italia, Air Total International Sa, Kai (ex-Shell Italia Aviazione), Kri (ex-Shell Italia) e Tamoil hanno chiesto ad Alitalia in amministrazione straordinaria la restituzione delle somme versate a titolo di royalty carburante nel periodo 2000-2009. Tre sentenze del Tribunale di Milano avevano dato parzialmente ragione ad Alitalia, condannando i gestori aeroportuali a rimborsare le società energetiche, ma la Corte di appello nel 2022 ha ribaltato il giudizio e così l'aerolinea è ricorsa in cassazione; ciò testimonia quanto sia necessario fare chiarezza sul tema.
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