È morto a seguito di una malattia all'età di 70 anni il giornalista d'inchiesta Andrea Purgatori e L'intero mondo del giornalismo piange la scomparsa. Il suo lavoro lo aveva portato spesso a scontrarsi contro un "muro di gomma" alimentato dalle sue inchieste per svelare i depistaggi. Si è occupato di terrorismo, intelligence e criminalità, firmando inchieste e reportage sugli anni di piombo, il caso Moro, la mafia, le guerre.

Tra le sue più famose ricordiamo quelle sui depistaggi per la strage di Ustica, l'aereo DC-9 operato dalla compagnia Itavia, partito dall'aeroporto "Guglielmo Marconi" di Bologna-Borgo Panigale e diretto allo scalo di Palermo-Punta Raisi, che si schiantò in mare provocando il decesso di 81 vittime il 27 giugno 1980. Senza dimenticare gli anni di duro lavoro alla costante ricerca della verità sulla scomparsa di Emanuela Orlandi. 

Romano, classe 1953, giornalista professionista dal 1974 ha conseguito il Master of Science in Journalism alla Columbia University nel 1980. È stato anche sceneggiatore ed autore televisivo. Purgatori è stato a lungo a capo della cronaca del "Corriere della Sera". Dal 2014 al 2020 è stato anche presidente di Greenpeace Italia. Ha scritto anche per l'"Unità", "Vanity Fair", "The Huffington Post" e "Le Monde diplomatique". Attualmente curava per "La7" la trasmissione televisiva di inchieste giornalistiche "Atlantide", per cui ha ricevuto il "Premio Flaiano 2019" come miglior programma culturale.