Sono giorni cruciali per il futuro della bretella di collegamento fra la linea ferroviaria Venezia-Trieste e l'aeroporto "Marco Polo" di Venezia-Tessera. Nelle prossime settimane infatti si attende il verdetto del Consiglio di Stato sul ricorso di "Italia Nostra", l'associazione di salvaguardia dei beni culturali, artistici e naturali, che ha messo nero su bianco i suoi dubbi in merito alle ricadute ambientali del progetto. 

"Con il ricorso chiediamo al supremo organo di giustizia amministrativa della Repubblica di valutare se siano presenti tutte le autorizzazioni ambientali per la realizzazione di un'opera di così grave impatto come una galleria sotterranea artificiale nella Laguna di Venezia, in area attraversata da pale o alvei fluviali (come ammesso dalla stessa Regione del Veneto nella nota n. 261481 del 2020)", spiegano dall'associazione.

"La tragica alluvione dell'Emilia Romagna rende urgente infatti una riflessione sulle grandi opere progettate in delicati ecosistemi costieri attraversati da fiumi e al di sotto del livello del mare; ciò in base anche al principio di precauzione". Si chiede al Consiglio di Stato di valutare in maniera "più approfondita di quanto abbia fatto il Tar del Lazio le questioni di illegittimità costituzionale della legge regionale n. 4/2016 e dell'articolo 5, comma 2, lettera c-bis), della legge n. 400/1988".

Già a gennaio 2023 il Tribunale amministrativo regionale (Tar) aveva respinto il ricorso della sezione veneziana di "Italia Nostra", che avevano fatto ricorso in appello, chiedendo un pronunciamento da parte del Consiglio di Stato sull'imminente avvio dei cantieri, che dovrebbero aprire in estate. Al centro del contendere l'assenza della Valutazione di impatto ambientale (Via) o la Dichiarazione di non necessità in relazione all'ecosistema lagunare; la mancanza dell'Autorizzazione paesaggistica e quella di compatibilità del progetto con il sito Unesco Venice and its Lagoon.

Sullo stesso argomento vedi anche la notizia pubblicata da AVIONEWS.