I principali azionisti del Gruppo dell'aviazione Lufthansa, nel corso dell'ultima assemblea che si è tenuta in questi giorni, hanno espresso perplessità riguardo l'imminente ingresso dell'aerolinea tedesca nel capitale del vettore aereo di bandiera ITA Airways. Non tanto per lo shopping italiano o per il consolidamento del business in Europa ma lamentano piuttosto la "crescente confusione" dei brand (12 con ITA) controllati dal Gruppo di Colonia.

"Non avete una strategia ed una visione chiare" ed una semplificazione delle strutture complesse del Gruppo non è in vista. "Non si capisce se Lufthansa voglia posizionarsi come compagnia low-cost o come compagnia premium". Un maggiore potere di mercato non vada a scapito dei clienti: "Se Lufthansa vuole essere di nuovo una delle migliori compagnie aeree del mondo c'è un urgente bisogno di agire", ha dichiarato Henrik Pontzen, di Union Investment. 

"Vediamo la crescente complessità del business". La giungla di marchi confonde i clienti e "rende il controllo molto più difficile. Bisogna stare attenti, non bisogna perdere il controllo" per non andare incontro a "rischi reputazionali" è la critica di Ingo Speich di Deka Investment. 

Tuttavia, l'amministratore delegato Carsten Spohr non vede questi pericoli e va avanti con la sua strategia di consolidamento del settore aviazione del Gruppo Lufthansa basata su tre concetti-chiave: multi-airline, multi-hub, multi-brand. Come a dire che non si tratta di un allargamento indistinto del business: il manager ha infatti ribadito che in futuro vuole concentrarsi maggiormente sul trasporto di persone e merci. 

Lo testimonia la recente cessione della divisione ristorazione Lsg(acquista al 100% dal fondo Aurelius) e le trattative in corso per la vendita di Airplus, società di servizi per viaggio d'affari, nonché la volontà di Spohr di cedere quote di minoranza in Lufthansa Technik, la divisione Mro (Maintenance, Repair, and Overhaul). Dopo circa cinque ore e mezza di assemblea la maggioranza degli azionisti ha approvato tutti i punti all'ordine del giorno, nonostante le critiche.