Come si battezza un elicottero militare
Aeromobili forze armate statunitensi chiamati come i nativi americani
Quando negli Stati Uniti si battezza un elicottero militare gli si attribuisce in genere un nome legato agli indigeni americani. Probabilmente vengono subito in mente i Boeing AH-64 "Apache", dedicati appunto ad una popolazione nativa dell'area sud-occidentale dell'America settentrionale. Stesso discorso se pensiamo ai Sikorsky UH-60 "Black Hawk", il cui nome deriva dal capo guerriero della tribù Sauk che guidò la rivolta contro i coloni europei ed americani.
Questi sono due esempi che ci ricordano come un tempo negli Stati Uniti esisteva una legge che regolamentava il battesimo degli elicotteri militari. Questa convenzione risale al 1941 e prevedeva che tutti gli aeromobili dovessero prendere il nome di una tribù. Tutto iniziò quando la Army Air Corps si dotò dei primi due elicotteri (chiamati inizialmente Hoverfly e Dragonfly), che furono presto ribattezzati Bell H-13 "Sioux".
La norma rimase in vigore fino al 1947. Dal 1969 è subentrato un nuovo regolamento sulle denominazioni dei mezzi dell'esercito. Oggi la scelta deve rispettare cinque requisiti: nome creativo ma rispettoso; deve proiettare fiducia; descrivere gli attributi dell'elicottero; incarnare i valori di una persona o un gruppo; utilizzare termini indigeni di tribù e capi indiani. L'esercito ha ancora un numero di aeromobili che aderiscono a questa convenzione.
AVIONEWS - World Aeronautical Press Agency