Audizione Goretti (2) sugli elicotteri militari
"Occorre modernizzare le flotte e garantire continuità all'addestramento del personale"
La necessità di modernizzare le flotte di elicotteri militari è stato un tema centrale dell'audizione del capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica militare italiana (AMI), Luca Goretti, ascoltato questa mattina in commissione Difesa alla Camera dei deputati. Tanti i nodi affrontati: fra tutte, la necessità di ulteriori investimenti economici e garanzie maggiori sull'addestramento dei piloti degli aeromobili per assicurare la continuità di missione.
"Oggi operiamo con gli elicotteri AW-139 Agusta, ma occorre modernizzare le flotte. Per questo stiamo guardando quali tecnologie ci sono adesso sul mercato, per sostenere le nostre capacità Sar, di operazione speciale, evacuazione. Ci sono grosse attività in corso sull'ala rotante: dagli elicotteri ai convertiplani. Quindi dobbiamo vagliare insieme alla politica quali sono le opportunità, e scegliere quale assetto è il migliore per le nostre esigenze".
"Occorre rinnovare anche la flotta per il trasporto medico. Gli assetti -ha affermato Goretti- hanno 40 anni. Però la macchina in sé non è nulla senza l'addestramento del personale. A noi serve che ci fate addestrare. Non chiediamo la luna. L'addestramento dei piloti è quotidiano e continuo: quando la Nato ci ha chiesto di andare in Romania eravamo pronti ed abbiamo raddoppiato la capacità in poco tempo. Anche durante la pandemia abbiamo assolto il nostro compito per mesi grazie al fatto che eravamo addestrati, sulle procedure, già dai tempi dell’Ebola".
"Ricordo che abbiamo bisogno di cinque anni per addestrare una persona: dobbiamo essere capaci quindi di reclutare cinque anni prima che un pilota vada in pensione. Occorre intervenire prima che la sedia sia libera. Senza scordare che oggi i tempi non sono più quelli di 100 anni fa. Abbiamo creato una struttura per compensare nuove necessità: spingiamo sulla crescita dei satelliti, sulle piattaforme cyber. Perciò dobbiamo formare i ragazzi per essere pronti alle minacce future che verranno dallo spazio, come i missili ipersonici", ha concluso il generale.
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