Il tenente colonnello Giuseppe Cipriano ed il maggiore Marco Meneghello, i due piloti del 60esimo Stormo dell'Aeronauta militare italiana (AMI) sono già degli eroi. Lo dicono gli abitanti di Collefiorito di Guidonia e chi indaga sui fatti. Infatti, i due militari avrebbero condotto i loro velivoli Siai-Marchetti U-208A, fuori controllo dopo una collisione in volo e precipitati al suolo, in modo da schiantarsi il più possibile lontano dalle abitazioni.

"Pur essendo in corso i doverosi accertamenti, dalle prime ricostruzioni è ragionevole ipotizzare che il velivolo caduto nella strada di un centro abitato sia stato lì direzionato dal pilota per recare il minor danno possibile a cose e persone, tanto che i danni sono stati limitatissimi. Diversamente, una precipitazione sugli edifici ai lati della strada avrebbe causato numerose vittime", afferma in una nota il procuratore di Tivoli, Francesco Menditto. 

Una circostanza che viene confermata anche da alcuni testimoni oculari che hanno assistito all'incidente aereo, che ai media locali hanno raccontato: "Il pilota ha fatto qualcosa per evitare i palazzi, li ha schivati. Secondo me una manovra per graziarci, perché poteva prendere i palazzi". 

Dopo la collisione uno dei due velivoli è finito lontano dalle case, tra l’erba alta della campagna di Collefiorito di Guidonia. Il secondo aereo, invece, è precipitato in via della Margherita, in pieno centro abitato, ma evitando i palazzi e le case. In caso contrario sarebbe stata una strage.

Sullo stesso argomento vedi anche le notizie pubblicate da AVIONEWS 1 e 2.