Aperta la corsa per il dopo-Stoltenberg (Nato)
Molto dipenderà anche da indicazioni strategiche dal vertice di luglio
La corsa alla successione del segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, che ad ottobre lascerà l'incarico dopo quasi nove anni, è già aperta. La decisione sarà presa dai capi di Stato e di governo dell'Alleanza durante il vertice di Vilnius, in Lituania, l'11 ed il 12 luglio.
Secondo quanto si apprende nel quartier generale della Nato, dovrebbe essere la volta di un leader dei Paesi del Sud dell'Alleanza o, per la prima volta, di una donna alla guida del Consiglio dei 30 alleati. Le ipotesi circolate di un'ulteriore proroga di un anno per evitare uno scontro per la successione proprio durante il conflitto in Ucraina sono state smentite dal portavoce di Stoltenberg, Oana Lungescu. In questo delicato momento per l'Alleanza, alle prese con la guerra ucraina, la ratifica del processo di adesione di Svezia e Finlandia, l'instabilità degli Stati partner come la Moldova, la necessità di coordinare gli aiuti militari e ricostituire le scorte di armamenti svuotate per il supporto a Kiev, i nomi che circolano sono quelli del premier spagnolo Pedro Sanchez, per rappresentare il Fianco Sud dell'Alleanza, e dell'Italia, su cui si fa il nome di Mario Draghi, supportato dal presidente francese Emmanuel Macron. Potrebbe anche andare ad un rappresentante della Gran Bretagna, come il ministro della difesa Ben Wallace.
Dei tredici segretari generali nella storia della Nato, l'Italia ne ha avuto solo uno, l'ambasciatore Manlio Brosio dal 1964 al 1971, anche se è la Nazione con il maggior numero di vicesegretari, ben 10 su 17.
Stoltenberg, intanto, potrebbe aspirare al posto di governatore della Banca centrale norvegese o alla guida della Banca mondiale, di cui è già stato direttore esecutivo, nel 2024. Molto dipenderà anche dalle indicazioni strategiche che usciranno dal vertice di luglio.
AVIONEWS - World Aeronautical Press Agency