Papa Francesco dice di volere mediare sull'Ucraina ma recentemente "ha fatto delle dichiarazioni non cristiane" sulle crudeltà commesse in particolare da membri di due nazionalità della Russia, cioè i Ceceni e i Buriati. Intanto, il portale ufficiale del Vaticano (vatican.va) è tornato solo parzialmente raggiungibile dopo essere stato attaccato oltre 24 ore fa da un gruppo di hacker russi. 

Il ministro degli esteri russo, Serghei Lavrov, ha puntato il dito oggi contro Papa Francesco, sostenendo che nel suo tentativo di mediare sulla crisi tra Russia ed Ucraina "ha fatto delle dichiarazioni non cristiane" sulle crudeltà commesse da membri ceceni e buriati, due etnie di nazionalità russa. 

"Questo non aiuta ad aumentare l'autorità dello Stato pontificio". La cooperazione con l'Occidente sulla sicurezza europea non potrà essere ripresa in un futuro prevedibile. Ma "se e quando l'Occidente capirà che è meglio coesistere sulla base di fondamenta concordate, ascolteremo quello che hanno da proporre", ha aggiunto Lavrov.

Tornando sull'attacco hacker contro il portale web vaticano, dalla sala stampa della Sante Sede fanno sapere: "L'attività anomala continua"; i tentativi di accesso "non arrivano da un solo Paese" in quanto gli hacker possono simulare attacchi da diverse località, tuttavia lo staff informatico del Vaticano è al lavoro da oltre una giornata per accertare la natura della "anomalia" informatica e risolverla.