Spirit Airlines: il ceo Ted Christie si è dimesso
La società era appena uscita dalla ristrutturazione aziendale prevista dal Chapter 11

Il ceo della compagnia aerea americana Spirit Airlines Llc, Ted Christie, si è dimesso il 7 aprile dalla società e dal consiglio di amministrazione, il quale si sta occupando di nominare un sostituto permanente. Fino alla definizione del nuovo ceo la società viene guidata da un ufficio appositamente creato e composto dal vicepresidente esecutivo Fred Cromer, dal vicepresidente esecutivo e direttore operativo John Bendoraitis e dal vicepresidente senior e consigliere generale Thomas Canfield. A dimettersi anche il vicepresidente esecutivo e direttore commerciale Matt Klein. Il suo ruolo è stato assunto con effetto immediato da Rana Ghosh, che lavora ai vertici del vettore aereo dal 2015 e che da giugno 2024 è vicepresidente senior e direttore alla trasformazione.
Il presidente di Spirit Airlines Robert Milton ha ringraziato Ted Christie per aver guidato e tenuto unita la società in tempi difficili, come durante la pandemia e la ristrutturazione aziendale. Recentemente infatti l'aviolinea, "pioniera" dei modelli ultra low-cost (Ulcc) si è trovata in forte difficoltà e da meno di un mese è uscita dal processo di ristrutturazione aziendale previsto dal Chapter 11, che è la principale norma fallimentare dello United States Code. Questa norma prevede una procedura di riorganizzazione e non di liquidazione al fine di risanare l'impresa. Viene proposto un piano per la riduzione dell'indebitamento che deve essere approvato da un giudice ed entro tre mesi la società deve sottoporsi a ristrutturazione aziendale. Nel mentre le attività, che possono continuare sotto il controllo di un giudice, vengono congelate impedendo a chiunque di aggredirle.
Questa è la situazione che Spirit Airlines ha dovuto fronteggiare. A seguito della pandemia, infatti, sono iniziate le problematiche nel realizzare profitti e la società ha cominciato ad essere pressata dal debito, dalla sovraccapacità nei mercati del tempo libero e dalle preferenze dei consumatori per le offerte premium. Ha anche subito due falliti tentativi di fusione che ne hanno bloccato la capacità di innovarsi ed evolversi. A febbraio 2022 Frontier Airlines aveva infatti proposto di acquistare la compagnia concludendo un accordo dal valore di 6,6 miliardi di dollari, ma ad aprile dello stesso anno la concorrente JetBlue Airways aveva presentato una cifra maggiore, ponendo una conclusione alla prima trattativa. Neanche la seconda è andata però a buon fine perché nel 2024 il Dipartimento dei trasporti ha fermato l'operazione per evitare un'eccessiva riduzione della concorrenza aerea.
A quel punto, Spirit Airlines ha cercato di aumentare la propria liquidità vendendo alcuni aerei in flotta, rinviando le consegne di nuovi esemplari, riducendo il personale e introducendo nuovi prodotti premium per rendere la compagnia più competitiva. Nonostante ciò, dopo una dozzina di trimestri in perdita, a novembre 2024 è entrata nella misura di protezione dal fallimento Chapter 11. A inizio 2025 stava uscendo da tale misura, ma le perdite annuali si sono ampliate e i costi della società sono aumentati; la perdita annuale nel 2024 è stata di 1,2 miliardi di dollari, il doppio rispetto all'anno precedente. Per questo motivo, la società ha deciso di fornire meno valore rispetto al suo piano di ristrutturazione, completato poi a marzo. Sebbene inizialmente Spirit Airlines avrebbe dovuto mantenere lo stesso team esecutivo, ad aprile sono giunte le dimissioni del ceo Ted Christie e del vicepresidente esecutivo Matt Klein.
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