Aci Europe invita Ce a far rispettare con urgenza principi approccio equilibrato al rumore in tutta Ue
In particolare all'aeroporto di Amsterdam, ma altri scali in Belgio, Francia ed Irlanda rischiano restrizioni

La Commissione europea ha pubblicato oggi un'importante decisione sul processo che porterà all'implementazione delle restrizioni operative sul rumore all'aeroporto di Amsterdam-Schiphol (il cosiddetto "Approccio bilanciato"). Altri scali nell'Ue, in particolare in Belgio, Francia ed Irlanda, rischiano di dover affrontare (o stanno affrontando, a seconda dei casi) restrizioni operative che potrebbero limitare in futuro la loro capacità di soddisfare la domanda dei passeggeri. Prendendo atto della decisione di Amsterdam e guardando ad altri casi imminenti, Aci Europe chiede un'azione immediata e decisa per garantire un'applicazione completa e coerente dell'approccio bilanciato alla gestione del rumore degli aerei in tutta l'Unione europea.
L'approccio bilanciato, come definito dal regolamento (Ue) n. 598/2014, prevede un processo obbligatorio per la gestione del rumore degli aeromobili negli scali. Tale processo richiede che qualsiasi restrizione operativa correlata al rumore venga presa in considerazione solo come ultima risorsa, e solo dopo che tutte le altre misure siano state completamente valutate. Tali azioni includono la pianificazione dell'uso del territorio, le procedure operative di abbattimento del rumore ed i progressi tecnologici nella riduzione del rumore degli aeromobili (rumore alla fonte).
Questo approccio proporzionato e basato su prove concrete garantisce che le restrizioni non siano solo adattate alla situazione acustica locale, ma anche economicamente vantaggiose, salvaguardando sia la protezione ambientale che la connettività aerea, insieme ai relativi benefici in termini economici e sociali.
Un modello crescente di non conformità
Aci Europe è sempre più allarmata dal sistematico disprezzo per questo processo legale in diversi Stati membri dell'Ue. In particolare:
Sono state imposte numerose restrizioni operative legate al rumore senza un'adeguata notifica alla Commissione europea, violando chiari obblighi previsti dal regolamento (Ue) n. 598/2014.
In molti casi sono state introdotte restrizioni operative senza rispettare la procedura di approccio bilanciato richiesta dalla legge.
Questa mancanza di rispetto del diritto dell'Ue non solo mina la certezza del diritto stesso su cui fanno affidamento aeroporti e vettori aerei, ma minaccia attivamente l'integrità del mercato europeo dell'aviazione.
Il rumore degli aerei sta diminuendo, ma le restrizioni arbitrarie stanno aumentando
Il rumore degli aerei è un argomento molto delicato e carico di emozioni, che tende ad essere fortemente politicizzato. Negli ultimi decenni, aeroporti, compagnie, produttori di aeromobili e fornitori di servizi di navigazione aerea hanno lavorato a stretto contatto per ridurre al minimo le esternalità negative delle attività di aviazione implementando i vari elementi dell'approccio bilanciato che sono sotto il loro controllo (al contrario, le politiche di pianificazione dell'uso del territorio sono responsabilità delle autorità locali). Gli scali aeroportuali, in particolare, hanno una lunga storia di ascolto attivo e coinvolgimento delle comunità locali che servono, impegnandosi a raggiungere i migliori risultati possibili per le persone che vivono intorno alle infrastrutture.
Dall'adozione di procedure operative migliorate a basso rumore all'offerta di incentivi alle compagnie per utilizzare velivoli più silenziosi, all'implementazione di programmi di isolamento acustico e persino al supporto alla ricollocazione in alcuni casi, gli aeroporti non hanno lasciato nulla di intentato nei loro impegni per ridurre al minimo l'impatto delle operazioni. Il loro sforzo per questa causa rimane incrollabile e continueranno a cercare attivamente di ridurre l'impatto acustico in futuro.
Tuttavia, l'attuale incapacità degli Stati membri di applicare l'approccio bilanciato sembra ignorare i notevoli progressi compiuti da aeroporti e compagnie nel ridurre il rumore degli aeromobili negli ultimi 20 anni. Inoltre, nel 2024, i movimenti degli aerei negli scali dell'Unione sono diminuiti del 2,2% rispetto ai livelli pre-pandemia (2019), mentre l'introduzione in corso di aeromobili più silenziosi ed a basso consumo di carburante continua a ridurre l'impronta acustica attorno agli aeroporti.
Ad esempio, la famiglia A-320neo riduce l'impatto acustico a terra del 50% rispetto al suo predecessore, una chiara dimostrazione di come tecnologia, innovazione ed investimenti stiano dando risultati. Secondo l'agenzia europea per l'ambiente, e sulla base della prevista sostituzione della flotta di aeromobili e delle procedure operative migliorate, si prevede che il numero di persone fortemente infastidite dal rumore degli aerei nell'Ue diminuirà del -37% entro il 2030. Va notato che questo dato si confronta con un previsto aumento del +35% delle persone fortemente infastidite dal rumore ferroviario.
Tempo di agire
Alla luce di questi fatti, Aci Europe chiede con urgenza alla Commissione europea di:
Rafforzare i propri poteri di controllo e di applicazione per garantire che gli Stati membri rispettino pienamente i requisiti dell'approccio equilibrato.
Sviluppare linee-guida chiare e pratiche per promuovere un'attuazione coerente e corretta dell'approccio equilibrato in tutti gli aeroporti dell'Ue.
Aci Europe è pronta a collaborare con la Commissione europea per raggiungere questi obiettivi.
Connettività e competitività a rischio
L'organizzazione continentale avverte inoltre che le restrizioni unilaterali e sproporzionate imposte al di fuori del quadro dell'approccio bilanciato non hanno un impatto solo sugli aeroporti, ma compromettono anche la connettività e la competitività dell'intero settore dell'aviazione dell'Unione europea.
Approccio equilibrato: un percorso più intelligente per andare avanti
L'associazione europea sostiene fermamente le politiche di gestione del rumore che siano efficaci e proporzionate. Tutto questo significa:
Una pianificazione più rigorosa dell’uso del territorio per prevenire lo sviluppo di aree sensibili al rumore nei pressi degli aeroporti;
Incentivi al rinnovo della flotta per accelerare l'impiego di aeromobili più silenziosi;
Coinvolgimento costruttivo tra scali, aviolinee, autorità locali e comunità per garantire soluzioni equilibrate, su misura per le esigenze locali.
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