La Cina ha nuovamente sollevato questioni critiche nei confronti degli Stati Uniti riguardo a Taiwan, considerata la "linea rossa" nelle relazioni bilaterali. Durante un incontro a Pechino tra il ministro degli esteri cinese Wang Yi ed il consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca, Jake Sullivan, la Cina ha esortato gli Usa a cessare la fornitura di armamenti a Taiwan ed a favorire un'integrazione pacifica dell'isola con la Cina continentale piuttosto che supportarne l'indipendenza.

Durante questa seconda giornata di un "dialogo strategico" di tre giorni pianificato, sono emerse significative divergenze tra le due Nazioni, con pochi punti di accordo, tra cui la possibilità di futuri colloqui diretti tra i presidenti Xi Jinping e Joe Biden. L'invito a Sullivan arriva in un periodo di crescenti tensioni pre-elezioni negli Usa, con la Cina che percepirebbe un crescente senso di accerchiamento.

In riferimento alle dispute territoriali, specialmente nel Mar cinese meridionale con le Filippine, Wang ha criticato l'uso da parte degli Usa dei trattati bilaterali come pretesti per minare la sovranità cinese. Da parte sua, il consigliere americano ha confermato l'impegno degli Usa nella difesa degli alleati regionali, focalizzando l'attenzione sull'incursione recente di un velivolo cinese nello spazio aereo giapponese.

Ulteriormente il ministro cinese ha sollevato questioni circa le restrizioni economiche e tecnologiche imposte dagli Usa, quali dazi e sanzioni, che avrebbero impatti negativi sullo sviluppo sostenibile e la crescita globale. Sullivan ha risposto sottolineando l'importanza di proteggere le tecnologie avanzate americane per la sicurezza nazionale.

Infine, entrambe le parti hanno concordato di organizzare videochiamate tra comandanti militari responsabili delle regioni sensibili dell'Indo-Pacifico, ed una nota della Casa Bianca ha evidenziato aree di potenziale accordo su questioni globali come la Corea del Nord ed il Medioriente.