Aeroporti Emilia Romagna (2): "No a gestione unica regionale"
La posizione dell'assessore regionale alle Infrastrutture, Andrea Corsini
Creare una rete aeroportuale dell'Emilia Romagna. Impossibile creare un network regionale gestito in modo unitario. Sono le due idee che stanno caratterizzando il dibattito politico in vista delle elezioni regionali in programma il 17 e 18 novembre 2024. La prima posizione politica è quella sostenuta dal candidato Michele De Pascale (Pd), sindaco di Ravenna. La seconda è quella dell'assessore regionale alle Infrastrutture Andrea Corsini.
L'obiettivo comune è quello di decongestionare l'aeroporto "Guglielmo Marconi" di Bologna-Panigale. Ma "riteniamo l'ipotesi di costituire una società unica buona ma praticamente irrealizzabile: i quattro scali (Bologna, Rimini, Forlì e Parma, NdR) hanno compagini societarie private, una pubblica-privata. E anche quando parliamo di redistribuzione dei voli, dobbiamo essere consapevoli che le compagnie aeree decidono, ovviamente, sulla base delle loro politiche commerciali", spiega Corsini.
L'assessore replica così alla proposta di De Pascale: occorre far "fronte alla enorme crescita del 'Guglielmo Marconi" e ai disservizi oggettivi che ne derivano, "uno dei primi atti della Regione sarà mettere a sede le quattro città e le quattro società aeroportuali ed insieme scrivere la nuova politica aeroportuale dell'Emilia-Romagna".
Di tutt'altro avviso Corsini: "Abbiamo quattro scali attivi sui quali, da inizio legislatura, abbiamo operato perché venissero confermate le loro diverse e complementari vocazioni. Occorre continuare a sostenere il loro posizionamento, insieme ai lavori già cantierati, chiusi o da avviare, utili a renderli sempre più competitivi sui mercati nazionale e internazionale. Stiamo investendo12 milioni di Euro sia sullo scalo di Rimini che su quello di Parma e tre milioni di Euro su quello di Forlì".
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