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Il fatale incidente che pensionò l'aereo Concorde

A 24 anni dalla tragedia in Francia in cui persero la vita 113 persone -VIDEO

Erano deceduti 100 passeggeri, nove membri d'equipaggio (fra i quali due piloti e sei assistenti di volo) e quattro persone a terra in un hotel. È il bilancio dell'incidente che ha visto protagonista l'aereo Concorde (marche F-BTSC) operato dalla compagnia Air France, che il 25 luglio 2000 si schiantò al suolo subito dopo il decollo avvenuto dalla pista dell'aeroporto internazionale "Charles de Gaulle" di Parigi, in Francia.

Erano le ore 14:44. Il cielo era sereno. Un pomeriggio calmo come tanti altri per il comandante Christian Marty, 54 anni, che pilotava il velivolo che avrebbe dovuto raggiungere, in circa quattro ore di volo, lo scalo statunitense "John Fitzgerald Kennedy" di New York (volo AF4590). Insieme a lui in cabina di pilotaggio c'erano altre due persone: il primo ufficiale Jean Marcot, 50 anni, e l'ingegnere di volo Gilles Jardinaud di 58. 

Al momento del decollo l'aereo era stato fotografato da alcuni appassionati. Dopo che si era alzato in volo si vedevano delle fiamme uscire dall'ala sinistra. L'aereo stava proseguendo il viaggio in cielo emettendo una lunga scia di fuoco. Ad un certo punto il velivolo, perdendo progressivamente quota, si era schiantato su un hotel nella città di Gonesse, a sud-ovest dell'aeroporto di Parigi. I piloti stavano tentando disperatamente di raggiungere lo scalo di Parigi-Le Bourget per effettuare un atterraggio di emergenza.

Il Bureau d'Enquêtes et d'Analyses pour la Sécurité de l'Aviation Civile (Bea), nel suo rapporto finale pubblicato il 16 gennaio 2002, aveva stabilito quanto segue: sulla pista di decollo giaceva una striscia di metallo (caduta dal motore di un aereo DC-10 operato dalla compagnia Continental Airlines partito cinque minuti prima) che squarciò uno pneumatico del Concorde lanciato a tutta velocità sull'asfalto. Se il pilota avesse abortito la partenza, il velivolo sarebbe uscito fuori pista, provocando il collasso del carrello, con il conseguente schianto dell'aereo. 

Il 26 novembre 2003 il consorzio franco-britannico British Aerospace ritirò dai cieli il velivolo supersonico Concorde. Sono passati oltre 20 anni da quando si poteva volare tra New York e Londra in meno di quattro ore. Adesso, però, diversi costruttori e vettori aerei stanno investendo milioni di dollari nello sforzo di costruire jet altrettanto veloci ma più efficienti, più puliti, più economici. Alcune di queste idee potrebbero vedere la luce entro il 2030. 

Sotto, il video: 

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AVIONEWS - World Aeronautical Press Agency
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