ITA-Lufthansa: il nodo dei lavoratori ex-Alitalia
Amoroso (Cub): "Esborsi per cause ITA oltre i 30 milioni di Euro saranno a carico del Mef"
C'è qualcuno che nel settore aviazione non sta festeggiando con giubilo il matrimonio dell'anno fra le aerolinee ITA Airways e Lufthansa. Sono i 2245 lavoratori in cassa integrazione dell'ex-vettore aereo di bandiera Alitalia (ed Alitalia City Liner), per i quali sono state avviate le procedure di licenziamento. Almeno fino al 31 ottobre continueranno a ricevere una misura economica di sostegno alla disoccupazione, ma poi?
Una parte di questi lavoratori potrebbe essere riassunta da ITA. Qui però sorge un problema, sottolineano i sindacati: "Mi dicono da più parti che gli esborsi per cause di lavoro di ITA oltre i 30 milioni di Euro saranno a carico del Mef (ministero dell'Economia e delle finanze, NdR). Accerteremo la verità, ma se così fosse è l'ulteriore prova che le cause sono fondate", spiega Antonio Amoroso, segretario di Cub Trasporti.
Per il momento l'Italia continua a pagare la cassa integrazione ai circa 2300 ex-dipendenti di Alitalia non riassunti in ITA: i loro stipendi arrivano in parte dallo Stato ed in parte attraverso il Fondo di solidarietà per il trasporto aereo, alimentato dalla tassa sui diritti d'imbarco. C'è poi un secondo problema legato al primo: la presunta continuità aziendale fra Alitalia ed ITA, come emergerebbe da un'ordinanza del 18 giugno 2024 del giudice Tiziana Orru del Tribunale del lavoro di Roma, nell'ambito del ricorso di 11 ex-dipendenti di Alitalia.
Sullo stesso argomento vedi anche la notizia pubblicata da AVIONEWS.
AVIONEWS - World Aeronautical Press Agency