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Medioriente: Israele dice sì al piano di pace

Netanyahu: "Lo appoggiamo ma Hamas ed Hezbollah libanesi vanno eliminati"

Israele potrebbe avere raggiunto gli obiettivi prefissati per l'operazione militare a Gaza. In circa otto mesi le forze amate di Tel Aviv hanno percorso il territorio da nord a sud, fino a prendere il controllo del valico di Rafah, il corridoio strategico al confine tra il sud della Striscia e l'Egitto. E così Tel Aviv dichiara di appoggiare il piano di pace statunitense, supportato dalle Nazioni Unite, ma ribadendo che il Gruppo palestinese Hamas va eliminato.

"Tutti sanno una semplice verità: Hamas è l'unico ostacolo alla liberazione dei nostri rapiti". Al momento "non c'è alcun cambiamento nella posizione di Israele rispetto al progetto di pace accolto con favore dal presidente americano Joe Biden", ma Israele non "fermerà la guerra finché non avrà raggiunto tutti i suoi obiettivi: restituire alle loro famiglie tutti i 120 nostri rapiti, vivi e morti", ha dichiarato oggi il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu.

Tra gli obiettivi di Tel Aviv c'è anche "il rientro sicuro nelle loro case dei nostri residenti nel sud e nel nord" del Paese, dove c'è il conflitto con gli Hezbollah libanesi. Per questo motivo il ministro israeliano delle finanze Bezalel Smotrich ha annunciato in parlamento che "non c'è scampo da una guerra dura e rapida per mettere Hezbollah", alleato dell'Iran e della Palestina, "fuori dal gioco e privarlo della capacità di far parte della scena nei prossimi anni". 

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AVIONEWS - World Aeronautical Press Agency
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