Accelerare per costruire una politica industriale comune della difesa europea. Questa la posizione del Governo italiano in Europa, come ribadito nelle scorse ore nel corso di una informativa alla Camera dei deputati in vista della partecipazione del premier alla riunione del Consiglio dell'Unione europea. L'Esecutivo inoltre ha rimarcato i "passi in avanti" fatti dalla Banca europea per gli investimenti (Bei), che ha incrementato i fondi stanziati per la Difesa. 

"Dobbiamo assumerci le nostre responsabilità: la libertà e la sicurezza hanno un costo e per avere la pace ai confini dobbiamo essere capaci di realizzare la deterrenza, a maggior ragione per costruire quel solido pilastro europeo della Nato che possa affrontare le nuove sfide alla sicurezza", lo ha dichiarato il presidente del Consiglio dei ministri italiano, Giorgia Meloni.

"Spendere in difesa significa investire in autonomia, difendere interessi nazionali, contare e decidere, questa è la strada che deve seguire l'Europa" ma è "fondamentale il nodo delle risorse per fare salto di qualità". Occorre "dotarsi di una politica di sicurezza e difesa all'altezza del proprio ruolo: ci eravamo illusi che la pace avrebbe contagiato i vicini, la storia è andata diversamente".

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